La figura del Garante delle persone private della libertà è presente in molti paesi dell’Unione Europea e, ormai, anche in molti Comuni e Regioni italiani (anche la Regione Siciliana l’ha istituita). Inizialmente impegnato in azioni a tutela dei diritti dei detenuti nelle carceri (in questa prospettiva è concesso oggi a questa figura il colloquio e la vista in carcere senza preavviso), l’attività del Garante si è estesa alle persone sottoposte a Trattamento Sanitario Obbligatorio e alla tutela dei migranti che si trovano ad attraversare i centri di accoglienza dei richiedenti asilo e i centri di smistamento che si stanno diffondendo sul territorio nazionale.
La proposta di istituirlo anche a Messina arriva in consiglio comunale firmata da Nina Lo Presti e Luigi Sturniolo con una delibera che regola nel dettaglio i compiti del garante, tra cui quello di relazionare sulle condizioni in cui vivono i cittadini privati di libertà, tutelandone i diritti fondamentali.
“La gravità e l’urgenza della situazione carceraria – dichiarano i consiglieri – i casi di abuso nei confronti di persone detenute o sottoposte a TSO, le condizioni di precarietà cui spesso sono sottoposti i migranti nel circuito dell’accoglienza rendono l’istituzione del Garante un atto di civiltà utile e consentono all’ente locale di partecipare alla difesa dei diritti fondamentali di chi si trova in stato di limitazione della libertà personale”.