Il capodanno messinese? Chi pensava di festeggiare a costo zero, evitando le care feste nei locali più “in” della città, non potrà cercare musica dal vivo a piazza Duomo, come invece accadeva negli ultimi anni. Lo ha comunicato questa mattina l’assessore alla cultura Tonino Perna, durante lo scambio di auguri con i giornalisti a palazzo Zanca. Il motivo? Non ci sono i soldi per pagare service e Siae. “E’ scandaloso – commenta Perna- perché tanti gruppi composti da giovani messinesi sono disposti a suonare gratis per tutta la notte, ma non ci sono i fondi per pagare service e Siae. Per quest’ultima, sono necessari 3.600 euro per ogni ora di musica“. E’ l’ennesimo colpo incassato dall’assessore alla cultura, il quale ad aprile ha ricevuto una lettera dalla Corte dei Conti che “praticamente dice che le spese per la cultura vanno eliminate, poiché non sono necessarie”. Tanti i programmi di Perna, ma neanche un euro per realizzarli: “Siamo riusciti a fare la Notte di Orione – continua l’assessore alla cultura – ma con dei finanziamenti in più avremmo reso l’evento certamente più notevole. Con 13mila euro abbiamo realizzato la Vara, contro i 100mila euro degli anni passati”.
Già da tempo ormai l’assessore Perna minaccia le dimissioni qualora non venissero trovati nuovi finanziamenti per i suoi progetti. Oggi è tornato sull’argomento, facendo capire che la sua permanenza nella Giunta accorintiana dipende dall’arrivo di alcuni fondi europei per la cultura: “Senza questi fondi – annuncia Perna – Accorinti potrà risparmiare i 1.347 euro mensili della mia busta paga”. Per quanto riguarda la Moneta Complementare Messinese, Perna non lascia, anzi. “Ultimamente, grandi economisti come Luciano Gallino – conclude Perna – hanno fatto un appello al Governo Renzi affinché venga istituita una moneta parallela nazionale, grazie alla quale le aziende potrebbero assumere giovani, ottenendo detrazioni dalle imposte grazie all’utilizzo di questa valuta”. @SimoneIntelisano
