Dopo la denuncia sulla gestione di Casa Serena la UilFpl sollecita interventi ispettivi all’Autorità nazionale anti corruzione, al prefetto, agli organi di controllo regionale e alla confcooperative perché ritiene che nella redazione dei bandi non sia rispettata la tabella del costo orario medio del lavoro. A titolo esemplificativo “nel bando degli asili 2011 il costo orario di un operatore C1 era di 16 euro, nel bando asili 2014 il costo è inferiore, determinato in 13 euro, a fronte dei 18,84 euro previsti dalla tabella ministeriale 2013”.
“La riduzione – afferma il sindacato – limita la partecipazione e sana concorrenza di operatori che ritengono improponibile sostenere un servizio di qualità a condizioni che non garantiscono diritti contrattuali dei lavoratori, ma cosa grave espone l’Ente a contenzioso e conseguente danno erariale. Basti pensare che l’Ente ha conferito incarico esterno per opporsi a un decreto ingiuntivo esecutivo da parte di cooperativa cui il giudice ha dato ragione, nonostante la stessa avesse in un primo momento accettato la proroga agli stesi patti e condizioni e quindi senza l’adeguamento contrattuale. Insomma probabili aggravi di costi sulla collettività. Il Comune inoltre continua a disattendere la normativa su trasparenza e anticorruzione: nella sottosezione di amministrazione trasparente ‘bandi e contratti’ dovremmo trovare informazioni su procedure, avvisi su risultati delle gare, offerenti che hanno partecipato ai procedimenti, aggiudicatari e importi di aggiudicazione. Niente di tutto ciò”.
UilFpl aggiunge che “il dirigente nega al sindacato la lista degli operatori, che le cooperative hanno trasmesso al Comune con motivazioni che sono solo l’indice di un sistema che non si arrende e intende mantenere lo status quo, diritti negati, elusione di controlli e trasparenza zero”. “Su Casa Serena e anziani – prosegue il sindacato – tutto tace, nessuno sforzo ci risulta o ravvedimento per modificare la tabella incriminata che ha ridotto servizi e lasciato a casa operatori senza che in atto sia stato avviati i servizi 328, mentre si sarebbero potute valutare strutture esistenti che hanno fruito di finanziamenti pubblici e che sono inattive per ampliare utenti e salvaguardare posti di lavoro”.
“Come UilFpl – affermano infine i vertici sindacali – avevamo chiesto patti di integrità, rotazioni, piano anticorruzione, verifiche su incompatibilità, ma questi argomenti paiono interessare poco o nulla”.