Un ordine del giorno che impegni il Comune di Messina su “Analisi e proposte sulle manutenzioni del verde pubblico. Impegno a invertire la rotta nella conduzione del settore”. Il documento è stato approvato all’unanimità dei presenti, con il contributo di tutti i gruppi politici, dal Consiglio della quarta Circoscrizione ed è stato presentato alla stampa stamattina, alla presenza dei vicepresidenti Guanta e Caliri, dei consiglieri Travisano (per il centrodestra), Bonfiglio (Cmdb e Giannetto, Mancuso, Lauro e Smedile (per il centrosinistra).
“Il Consiglio in questi mesi – afferma il presidente della Circoscrizione, Francesco Palano Quero – ha condotto un’opera certosina di analisi degli atti amministrativi, attraverso un’accesso agli atti e alcune interrogazioni, per avere contezza delle modalità di gestione del settore verde pubblico. Si sono voluti ricostruire tutti i passaggi, valutare le inadempienze, le inefficienze, gli affidamenti di questo anno e mezzo di mandato: a titolo informativo, come si evince dalle determine citate nell’ordine del giorno, nel 2013 sono stati impegnati per il servizio di potatura quasi 100mila euro, anche se i lavori sono iniziati nella tarda primavera del 2014, e per il 2014 sono stati impegnati, ad oggi e in attesa del bilancio preventivo, oltre 43mila euro; inoltre a causa dell’emergenza rifiuti estiva, il disserbo affidato a Messinambiente, a costo zero per il Comune, è stato effettuato in ritardo e non in maniera esaustiva ed efficace”.
Il presidente, a nome del Consiglio di Quartiere, ricorda che “a breve, approvato il bilancio preventivo 2014, ovviamente ormai con lavori da programmare per l’inverno e l’estate del 2015, saranno disponibili ulteriori e notevoli risorse per i servizi analizzati (circa 900mila euro)”. Pertanto, il Consiglio ha ritenuto ” fondamentale, improcrastinabile e necessario che l’Amministrazione operi una netta inversione di rotta nella gestione del verde pubblico, al fine di rendere i servizi più efficaci, efficienti ed economici”.
Ed ancora considerando che “il sistematico ricorso alle cooperative sociali, o ad altre ditte non specializzate, come anche al personale dell’Ato3, costituiti da elementi che, a meno di casi fortuiti, non hanno alcuna esperienza pregressa nelle manutenzioni degli arredi verdi, ha portato al progressivo degrado ambientale…”, il Consiglio ha ritenuto indicare quali criteri debbano seguirsi, previsti dal codice degli appalti, per richiedere alle ditte affidatarie opportuni requisiti.
La conseguente e definitiva determinazione politica del Consiglio, “raggiunta all’unanimità dopo un costruttivo confronto tra chi avrebbe ritenuto nell’immediato opportuno richiedere le dimissioni dell’assessore (centrodestra) e chi invece più utile concedere l’ultima chance indicando il percorso per la gestione delle prossimi e più importanti risorse, laddove entro la prossima stagione primaverile 2015 l’Amministrazione comunale non facesse come propri e prioritari tali indirizzi, prevederà una formale espressione di censura e di richiesta di sostituzione della delega assessoriale all’Ambiente e all’Arredo Urbano”. Al momento appannaggio di Daniele Ialacqua. L’auspicio è che, invece, “si riesca a cambiare passo davvero, nell’interesse dei cittadini e della città”.