Il Comune di Messina ospita da tempo sul proprio territorio importanti e strategici impianti di SNAM Rete Gas, quali l’impianto di compressione, il terminal marino e i metanodotti ad essi collegati: ma di opere compensative nemmeno l’ombra, e a Faro Superiore anche la realizzazione di una nuova strada a carico della stessa SNAM spa, che successivamente sarebbe dovuta essere ceduta all’ente comunale messinese ad oggi risulta solo parzialmente realizzata, essendo ancora sprovvista di pubblica illuminazione e, di conseguenza, delle essenziali condizioni di sicurezza.
Lo denunciano in una interrogazione indirizzata all’Assessore all’Ambiente Ialacqua e al Sindaco Accorinti il consigliere comunale Nina Lo Presti e il consigliere della VI circoscrizione Massimo Costanzo, evidenziando che “la centrale è edificata in località Faro Superiore – villaggio Sperone, su un territorio di estremo rilievo dal punto di vista paesaggistico e ambientale, essendo questa situata a pochissimi chilometri di distanza dallo stretto di Messina, in una località densamente abitata, e che nonostante la presenza di un agglomerato urbano di notevoli dimensioni il collegamento dei mezzi alla struttura avviene tramite l’unica arteria stradale presente nel centro abitato, costringendo così i cittadini a condividere con la centrale la via d’accesso alle proprie abitazioni”.
“I lavori di potenziamento della centrale di compressione del Comune di Messina, iniziati nel settembre 2004 – si legge nel documento – hanno comportato l’installazione di due turbocompressori (da 30 megawatt ciascuno), interconnessi con l’impianto preesistente e già in esercizio, che hanno portato la potenza totale installata nella centrale da circa 85 megawatt a 145 megawatt, circa 45 megawatt superiore alla potenza raggiunta dalla centrale situata presso il Comune di Flaibano (Udine)”, ma in questo caso, l’Ente Comunale ha richiesto e ottenuto opere compensative per un ammontare complessivo di 3.000.000 di euro, utilizzabili per la realizzazione di opere di riequilibrio ambientale (così come riportato dalla delibera n. 00128, Prot. n. 6511 del 21 dicembre 2011), mentre per Faro Superiore era stato solo predisposto un finanziamento proposto dalla società SNAM Rete Gas spa di circa 200 mila euro, per la realizzazione di opere compensative per la presenza dell’impianto di pompaggio in località Faro Superiore e Torre Faro, nello specifico «due aree verdi da edificare nel territorio del VI quartiere» che non sono ancora state realizzate.
“Appare evidente il notevole squilibrio tra le opere compensative proposte dalla SNAM Rete gas spa per l’ampliamento di una centrale di potenza inferiore, ovvero di inferiore estensione, quale quella situata presso il Comune di Flaibano (Udine), e quelle che la stessa società avrebbe offerto al Comune di Messina, per una centrale dal maggior impatto sull’habitat circostante” concludono i consiglieri che chiedono all’Amministrazione di sapere “ se ritiene opportuno e corretto limitare al solo finanziamento delle opere di cui in premessa l’offerta compensativa, di circa 200 mila euro, presentata dalla società SNAM Rete Gas spa al Comune di Messina, considerato che queste potrebbero rappresentare esclusivamente una parte del complesso di opere da realizzare sul territorio, pur sempre all’interno dei limiti di equità e proporzione”.
Lo Presti e Costanzo chiedono inoltre all’assessore Ialacqua se “ritiene favorevole annullare l’accordo con la Snam al fine di stipularne un altro che preveda un congruo ed equo indennizzo per l’uso di importanti porzioni di territorio, revocando la Delibera G.C. n. 227 del 01/04/2014”.