Cosa succede dentro il carcere di Gazzi? Sovraffollamento, carenza di personale e adesso un episodio di violenza contro un ispettore della polizia penitenziaria, il secondo nell’arco di pochi giorni. Alle ore 13:00 di ieri un detenuto all’interno della casa circondariale di Messina si è reso protagonista di un grave atto di aggressione nei confronti di personale di Polizia Penitenziaria. Lo comunica il sindacato di polizia che in una nota spiega in dettaglio i fatti:
“Dalla prima ricostruzione – dichiara Francesco Barresi coordinatore regionale aggiunto UIL PA Penitenziari – sembra che il detenuto, accompagnato in infermeria al cospetto del medico di turno per una visita di controllo, si sia impossessato in maniera improvvisa – continua Barresi – e senza alcuna ragione plausibile di un metal detector presente sulla scrivania e con questo abbia cominciato ad infierire colpi nei confronti dell’ispettore A.M. che lo aveva accompagnato.”
Il primo ad intervenire, ovviamente, è stato l’altro collega presente, l’assistente capo S.B., che nel tentativo di placare e bloccare il detenuto ha riportato la frattura di un braccio.
Il detenuto è stato poi contenuto dall’intervento di altro personale sopraggiunto nel frattempo.
L’ispettore ha riportato una ferita lacero contusa alla testa con diversi punti di sutura e una prognosi di giorni 10 mentre l’assistente capo è stato accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale dove dopo le cure del caso gli sono stati prescritti gg. 30 di convalescenza.
“Nell’arco di pochi giorni – prosegue il sindacalista – questa è la seconda aggressione che si registra in danno della Polizia Penitenziaria all’interno della casa circondariale di Messina, sintomo questo che c’è qualcosa che non va nella gestione dell’istituto e dei detenuti.”
“Appare chiaro che la situazione è estremamente grave e non è certo di aiuto l’atavica carenza di organico che non permette di garantire un adeguato livello di sicurezza.”
“Il personale registra evidenti preoccupazioni per la propria incolumità personale e più in generale per la sicurezza dell’istituto, ragione per cui riteniamo – conclude Barresi – che sia necessario un immediato intervento del Provveditorato e/o del Dipartimento per riportare la giusta tranquillità”.