Strage sfiorata in una seconda elementare della scuola Mazzini, in via Natoli, a Messina. Ignoti hanno posizionato una bomba carta, ieri, intorno a mezzogiorno tra la persiana e le grate della finestra di una classe che dà sulla stradina pedonale in cui si trova la scala emergenza (in foto). Provvidenziale la presenza di spirito della maestra che, vedendo del fumo venire su, ha evitato il diffondersi del panico tra i 25 bambini di sette anni presenti, facendoli evacuare con la scusa che si trattava di una simulazione anti sismica improvvisata.
Poco dopo lo svuotamento dell’aula, si è udita una forte esplosione. Tantissime le schegge di vetro della finestra in frantumi andate in tutte le direzioni e conficcatesi perfino negli zaini. Terribile è anche il solo pensiero della mattanza che avrebbe generato l’ulteriore permanenza sul posto dei piccoli alunni.
Nessuna minaccia particolare ai danni di chicchessia avrebbe lasciato presagire una cosa del genere, sebbene, nei giorni scorsi, pare che, sempre dalla strada, qualcuno abbia lanciato una pietra in una classe.
Per mercoledì prossimo, consiglio di istituto straordinario alla presenza di Renato Accorinti, degli assessori Patrizia Panarello e Sergio De Cola e del presidente della quarta Circoscrizione, Francesco Palano Quero. La scuola invoca l’installazione, all’esterno, di camere di video sorveglianza. E nemmeno dei cecchini apostati alle finestre, visto l’andazzo, sarebbero da disprezzare.
“Gesto sconsiderato e gravissimo per il quale i piccoli alunni avrebbero potuto rischiare la vita”. Questo il commento di Panarello che torna su tutta una serie gravissima di atti violenti, succedutisi a Messina negli ultimi mesi. Tra questi, il taglio delle gomme dell’auto di un commerciante anti isola pedonale che ha a sua volta innescato uno stillicidio di accuse da parte di alcuni esponenti del Consiglio comunale.
“Questa vicenda andrebbe in maniera più opportuna accostata – afferma l’assessore – agli eventi spiacevoli che, diversi mesi addietro, non solo l’assessore Gaetano Cacciola, ma anche altri commercianti favorevoli all’isola hanno dovuto subire. Minacce e intimidazioni sono poi state fatte al corpo di Polizia municipale fuori dai mercati e ancora atti vandalici hanno colpito le auto di alcune insegnanti dell’Albino Luciani. Per non parlare poi delle modalità con cui è stato devastato il Circolo Arci Thomas Sankara. L’ultimo atto riguarda l’esplosione di una bomba carta alla scuola primaria Mazzini. Personalmente non posso che dissociarmi da tutti questi gesti che in maniera diversa rappresentano il cuore di uno stesso problema: l’esistenza di una cultura di violenza, di vendetta, di ritorsione. Esprimo forte sdegno per il clima intimidatorio che si respira in città, così come forte sdegno provo per le strumentalizzazioni politiche”.