Asia Usb dice “no” alla vendita all’asta degli alloggi pubblici e indice un’assemblea popolare per domani, 10 dicembre, alle 17, a Messina, a Giostra, in piazza San Matteo. A scatenare la reazione del coordinamento provinciale dell’Associazione inquilini e abitanti è il via libera, da parte della conferenza Stato – Regioni, alla proposta dei ministeri delle Infrastrutture e degli Affari Regionali che prevede la dismissione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Il decreto proposto dai due ministeri dovrebbe permettere di applicare il Piano Casa di Maurizio Lupi, approvato lo scorso marzo – affermano i vertici locali di Asia – e prevede “la predisposizione di programmi di vendita delle case popolari (Iacp e Comune), dando priorità agli alloggi degradati e fatiscenti (venduti in blocco), o degli alloggi i cui oneri di manutenzione e ristrutturazione siano insostenibili per l’ente proprietario; l’effettuazione della vendita mediante bandi ad asta pubblica, che partirà dal prezzo di mercato; il diritto di prelazione, entro appena 45 giorni, agli assegnatari in regola con i requisiti di permanenza che potranno acquistare al prezzo stabilito dall’asta (vengono esclusi tutti gli inquilini irregolari o coloro che superano i limiti del reddito di permanenza); il trasferimento coercitivo in altri alloggi di chi non può acquistare i propri alloggi ma che è in regola con i requisiti e con i pagamenti”.
“Dopo l’inutile Piano Casa – prosegue il coordinamento provinciale – il Governo, con questo ulteriore provvedimento, avvia un processo di cancellazione definitiva dell’edilizia residenziale pubblica (circa 800.000 alloggi)”. Asia Usb denuncia “questo grave attacco alle condizioni di vita dei settori popolari più deboli, che si troveranno costretti a misurarsi con l’improvviso problema di acquistare a prezzi di mercato il proprio alloggio oppure a vederselo vendere all’asta a terzi. Quest’ultima sarà l’unica soluzione riservata a migliaia di inquilini considerati occupanti senza titolo”.
L’associazione manifesta l’obiettivo “di creare una grande sollevazione che parte dal basso, ovvero, dai quartieri periferici della città, attraverso materiale informativo e assemblee aperte nei quartieri popolari che avranno lo scopo di mobilitare gli inquilini delle case popolari a fermare la speculazione sui nostri alloggi, per difendere il diritto alla casa per tutti, per rilanciare l’edilizia pubblica”.
Una rivoluzione non solo dal basso, tuttavia, quella auspicata da Asia Usb che invita il Comune di Messina e la Regione Sicilia a prendere una ferma posizione contro “questa ennesima grave e immorale proposta di legge”: “Chiediamo alla Regione Sicilia di utilizzare i 250 milioni di euro dei fondi ex-Gescal per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica senza l’intervento delle solite imprese private e cooperative pronte a speculare sulle spalle dei cittadini. A utilizzare i fondi per finanziare pratiche di auto recupero per alloggi pubblici inagibili, edifici pubblici sfitti e quelli abbandonati dai privati per lo sviluppo delle case popolari”.