Nada, ecco perchè “occupo poco spazio”

La vedo arrivare infreddolita e con un toscano in bocca, le mani praticamente dentro il maglione per evitare di tenerle fredde, ma i suoi movimenti, i suoi passi, sono decisi –  “come tutte le scelte che ho fatto in carriera” –  lei è Nada Malanima, un’artista senza tempo.

Dopo le presentazioni di rito, con alcuni colleghi abbiamo l’occasione di intervistarla – “10 minuti non di più”- la sua richiesta, perché il viaggio è stato pesante e , giustamente, il suo desiderio è quello di riposare. Sarà di sera che, parole a parte, Nada dimostrerà a tutti, me compreso, come sia possibile avere una carriera così longeva ed essere apprezzati, ancora, da critica e pubblico dopo ben 18 album e chissà quanti singoli. Dimostrerà tutto ciò semplicemente dominando il palco come una veterana, un’artista completa con lo spirito di una ragazzina, una professionista insomma.

Nel tuo ultimo album , “Occupo Poco Spazio” , hai collaborato con una piccola orchestra di musicisti, diretta da Enrico Gabrielli (Calibro 35),  fra i più apprezzati nel panorama indipendente italiano, com’ è nata questa collaborazione?

Credo che conoscete tutti Gabrielli, sapete che tipo di persona è,  un musicista eccezionale, contemporaneo ma con una formazione classica, da conservatorio, una persona che scrive musica, e coma la scrive ! e poi è una persona che ha grande anima.  Quando ha scritto gli arrangiamenti per i miei brani ho capito subito che era la scelta giusta.  E’ stato un piacere collaborare con lui e con tutti gli altri, soprattutto sul piano umano. Un altro tassello della mia ricerca.

Nel panorama italiano esiste qualche altro giovane artista con cui vorresti collaborare ?

In generale, non sono molto aperta alle collaborazioni.  Più che collaborare io preferisco “coinvolgere” le persone nei miei progetti, così come è stato con Gabrielli.  Ognuno ha la sua visione della musica, della vita in generale, quindi se una cosa deve funzionare è perché c’è affinità, ma collaborare con qualcuno solo perché può piacermi un brano che ha scritto non è qualcosa che faccio spesso. Anche io ho cantato, ad esempio, un brano per gli Zen Circus o con Cesare Basile, ma si trattava di un brano, condividere un progetto è ben altra cosa, richiede più tempo, più affinità, persone che riescano a comprendere cosa voglio trasmettere in un determinato momento della mia vita.

Sei un’artista molto eclettica, oltre a scrivere canzoni hai anche recitato a fianco di artisti come Dario Fo, è un percorso che intendi proseguire ?

Proprio una settimana fa ho debuttato al teatro “Alfieri” di Asti con un monologo  con il quale girerò un pò per l’Italia. Il teatro mi piace, ci sto bene e continuerò, ma non ci penso più di tanto, oggi sono qui e voglio suonare , domani magari avrò voglia di recitare, non seguo degli schemi prestabiliti.

Ma com’ è cambiata, se è cambiata,  Nada in questi anni,  musicalmente parlando?

Non mi guardo mai indietro, non faccio bilanci, non so neanche cosa farò domani. Quello che ho fatto ho fatto, non credo di rinnegare mai niente perché credo che ogni cosa deve succedere. All’inizio ero forse stata travolta da un pò di clamore anche perchè ero più giovane ma è normale questo, poi ho sempre cercato di fare ciò che pensavo, certe volte ci sono riuscita bene altre un pò meno, ma sono tutte cose che ho voluto fare e che mi son servite. Io le cose le ho dentro, ma non sento il peso dei bilanci o del dover dimostrare qualcosa, sono sempre pronta ad imparare, sempre.

Ma esiste un brano che secondo te è stato sottovalutato nella tua carriera ?

Tutti, tranne i 4 brani che sono più conosciuti, per me sono tutti bellissimi. Qualche anno fa ho fatto un tour, “Lunatico Cosmico”,  che presentava il mio mondo, incasinato, dove cantavo solo le canzoni meno conosciute dei miei album, anche perché da l vivo non puoi farle sempre tutte.  Per questo ho fatto questo concerto dove oltre i classici ho messo quelle che il pubblico conosceva meno diciamo.

“Occupo Poco Spazio” ha ricevuto veramente ottimi consensi e la candidatura al premio Tenco.

Si è vero e sono molto contenta infatti, anche perché normalmente io sono fuori dai giri che riguardano premi etc.  sono un po’, diciamo,  “inafferrabile” da questo punto di vista. Si, ha avuto ottime recensioni e sono contenta.

Com’ è nato ?

Era da un pò di anni che volevo adottare un sound diverso, più orchestrato , però volevo che gli strumenti interagissero con i brani, non fossero solo sottofondo, così quando ho avuto il quadro completo ho chiamato proprio Gabrielli per spiegargli la mia idea . Lui ha sentito le mie idee, un po’ confuse ma precise, ed ha fatto un lavoro eccellente, da persona sensibile quale è.

Un’ultima domanda e ti lasciamo libera di completare il soundcheck. Cosa ne pensi dei Talent show musicali ? Faresti mai da vocal coach ?

Non li guardo. E’ una forma di spettacolo che non mi appassiona, ma è una cosa mia personale, come a qualcuno piacciono i film comici ad altri drammatici. Non farei mai da vocal coach, già questa parola è fastidiosa per me e poi non credo di dover insegnare nulla a nessuno.

Determinata, sensibile e riservata, se volete conoscere Nada veramente dovete ascoltare i suoi dischi e leggere bene i suoi testi e , forse, entrerete in sintonia con il suo mondo, un pò quello che è successo Sabato scorso al Retronouveau, d’altronde…. “occupa poco spazio”.

 

Francesco Algeri (@fralgeri)

 

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