La contravvenzione dei vigili urbani ai danni di un’auto della Polizia provinciale pare avere scoperchiato il vaso di Pandora, portando a galla una serie di criticità rimaste fino a questo momento in sordina. “La Fp Cgil – si legge in una nota stampa di Francesco Fucile, segretario provinciale Enti Locali – interviene in merito al caso del corto circuito venutosi a determinare tra gli agenti della polizia provinciale e municipale , come riportato dagli organi di stampa . Non possiamo fare a meno di evidenziare il disagio vissuto dagli stessi agenti della polizia provinciale a seguito della recente organizzazione e pianificazione delle attività ordinarie. Come non possiamo fare a meno di esprimere tutta la nostra perplessità in merito a quanto accaduto e per le modalità di gestione della vicenda, da parte dei vertici della Polizia provinciale”.
“Senza entrare nel merito riguardo alla sanzionabilità di una vettura di servizio in carenza di opportuna e dovuta verifica della tipologia di impegno richiesto agli agenti assegnatari della vettura – continua Fucile – preme sottolineare, il livore e il rancore , del soggetto che ha sollecitato l’intervento. Evidentemente l’ex assessore provinciale Martelli, preso dallo psicodramma di chi ha perso lo status – commenta Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil – ha dimenticato i tempi in cui ha provato ad ‘arrogarsi’, egli stesso, ‘più diritti degli altri'”. La Fp Cgil ricorda “bibliche battaglie intraprese dal Martelli, forte del suo status di assessore provinciale, nei confronti degli agenti della polizia provinciale, perché impedivano ai componenti la Giunta e il Consiglio provinciale di parcheggiare le proprie macchine private nella zona antistante la Provincia. Adesso, ha avuto la sua vendetta, indossando i panni dell’’Eroe sociale'”.
Il sindacato chiede ancora di fare chiarezza sulle modalità operative derivanti dall’accordo tra Comune e Provincia e “quale apporto si è ritenuto che la Polizia provinciale potesse dare rispetto all’organico di agenti operativi sul territorio, nonché su quali refluenze ci siano state per le altre attività istituzionali della Polizia provinciale”. “Non può essere sottovalutato il ruolo delle Polizie Provinciali, nate in tutto il paese, non per supportare le polizie municipali ma con una specifica finalità di tutela dell’ambiente, settore in cui si sono specializzate e per cui sono state investite parecchie risorse – prosegue Fucile – riteniamo che questo debba essere il punto di partenza del necessario confronto che chiediamo al commissario della Provincia. Impegnare giornalmente le poche forze disponibili per attività di vigilanza urbana su strade non di propria competenza e per controllo della tendopoli al Pala Nebiolo ci sembra inopportuno oltre che fortemente preclusivo per lo svolgimento delle altre attività istituzionali”.
La Funzione pubblica Cgil conclude affermando di “prendere le distanze” della nota diramata dal comandante della polizia provinciale a tutti gli agenti, “stigmatizzando i toni e i contenuti della stessa – dichiarano Crocè e Fucile – piena di frasi retoriche, poco istituzionali che potrebbero apparire quasi delle reprimende o dei rimproveri di un padre, colto all’improvviso da un attacco di panico , che reagisce promettendo punizioni”. Pertanto il sindacato, ritenendo “urgente il confronto”, chiede un incontro al commissario dell’ente di palazzo dei Leoni, Filippo Romano.