“Le auto di servizio utilizzate per interventi urgenti non possono soggiacere alle norme generali del codice della strada”. Così il responsabile aziendale del Csa a palazzo dei Leoni, Santino Paladino, e il coordinatore provinciale, Pietro Fotia, intervengono a margine della notizia divulgata ieri circa la multa rimediata da un’auto della Polizia provinciale, poiché in divieto di sosta.
“Sottacendo del rischio di alimentare un clima di vera propria caccia alle streghe nei confronti dei tutori dell’ordine, ci corre doveroso l’obbligo di rammentare che le autovetture di servizio utilizzate nel corso di interventi urgenti (e non quindi per servizi ordinari o peggio per improvvise esigenze personali), non possono soggiacere alle norme generali del codice della strada. Se così non fosse e se dovesse darsi altro seguito alle richieste dei cittadini, sarebbe un bel vedere di multe elevate alle auto di Vigili, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e quant’altro parcheggiate in doppia fila, nelle varie rotonde cittadine, o che percorrono le corsie preferenziali”.
“Risulta di tutta evidenza – proseguono gli esponenti del sindacato – che i colleghi della Polizia provinciale, impegnati con grandi sacrifici in questi giorni in compiti non istituzionali (tralasciando peraltro le molteplici attività d’istituto che li vedono impegnati in tutto il territorio provinciale) a supporto della Polizia municipale, non possono dedicare il tempo alla ricerca di un parcheggio nel momento in cui vengono chiamati ad un intervento urgente di tutela dell’ordine e della viabilità”.
Alla luce di queste considerazioni, Paladino e Fotia ritengono quello di ieri “un episodio senza precedenti che, se non chiarito nelle sedi opportune, rischia a nostro avviso di provocare gravi conseguenze e la demotivazione del personale di Polizia provinciale e Vigili urbani che giornalmente si trova a dover affrontare la giungla di cattive abitudini e maleducazione e che da oggi, se il fenomeno non dovesse essere ricondotto negli alvei della normalità, potrebbe trovarsi ad affrontare una moltitudine di ‘sceriffi urbani’ pronti a rilevare inesistenti infrazioni”.
Impossibile a questo punto non domandarsi perché mai i vigili, ieri, abbiano ceduto alle richieste pressanti dell’ex assessore provinciale Giuseppe Martelli se l’equipaggio dell’auto multata era impegnato per motivi di servizio. Sarebbe bastato chiarire questo aspetto al momento delle proteste per far venir meno la ragione del contendere. Niente di tutto questo, tuttavia, pare sia accaduto, con l’agente di Polizia municipale che, dopo una telefonata, pare abbia provveduto a verbalizzare.