Quattro anni e mezzo di reclusione, confisca della somma sequestrata, pari a 52mila euro, interdizione dai pubblici uffici e la trasmissione della sentenza alla Corte dei Conti, per l’accertamento del danno erariale. E’ questo, in estrema ma significativa sintesi, il contenuto della pronunzia di primo grado nei confronti dell’ex commissario liquidatore dell’Ato3 di Messina, Antonio Ruggeri, accusato di peculato. A pronunciarsi sono stati i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Messina.
Al centro dell’accusa, i 136mila euro percepiti come liquidazione da commissario dell’Ato, al momento delle sue dimissioni, nel settembre 2013. Un incarico che l’allora capo di Gabinetto del sindaco – Giuseppe Buzzanca . si era impegnato a svolgere a titolo gratuito proprio in virtù del preesistente ruolo. Per questa vicenda, Ruggeri fu arrestato e costretto ai domiciliari. Fu anche sospeso dal servizio, sino al dicembre 2013. Il 2 gennaio scorso, fu riammesso al Comune.
Il giudice per le indagini preliminari aveva anche ordinato il sequestro preventivo del suo conto corrente, fino a un importo massimo di 110 mila euro: sotto chiave finirono pertanto i 52mila euro in esso contenuti.