La recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, confermando quanto già contenuto in pronunce precedenti, apre nuovi squarci sulla vicenda del precariato attraverso il sanzionamento del legislatore italiano che ha abusato, negli anni, dell’esercizio della proroga per i contratti in essere oltre i limiti consentiti dalla normativa comunitaria e recepiti nel 2001 dall’Italia. “Uno scenario – commentano Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil, e Francesco Fucile, segretario Enti Locali – che vede direttamente protagonista, oltre che la Regione Sicilia, anche la città di Messina, con il suo bacino di “precari storici” che attendono di vedere definita la propria situazione contrattuale”.
Di questo e molto altro si è discusso a Palermo nel corso del vertice cui ha preso parte anche la Funzione pubblica della Cgil di Messina, nella persona del responsabile territoriale Nino Pizzino. L’incontro è servito soprattutto per valutare con i legali della Fp Cgil che cureranno, personalmente, i singoli casi dei lavoratori. Sebbene, dunque, qualche spiraglio può essere aperto proprio grazie al provvedimento europeo, la Fp Cgil intende comunque non abbassare la guardia sulla strada maestra, quella cioè del portare avanti l’iter di stabilizzazione preso in considerazione prima della sentenza della Corte.
“È chiaro a tutti – ha affermato il segretario regionale della Fp Cgil, Michele Palazzotto – che l’iter di una vertenza legale per la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato ha tempi troppo lunghi (da tre a cinque anni) per coniugarsi con l’esigenza dei lavoratori di non perdere nell’immediato il proprio posto di lavoro, e, in ogni caso, non è detto che l’esito non finisca con una sentenza solo risarcitoria. È per questo motivo che la Fp Cgil ritiene imprescindibile proseguire l’azione sindacale per mettere tutti gli attori interessati (Stato, Regione, Enti Locali e tutti gli altri Enti utilizzatori) di fronte alla imprescindibile esigenza di chiudere una pagina vergognosa che dura da quasi due decenni, anche sotto la pressione di un contenzioso che potrebbe avere conseguenze ben più gravi per gli Enti sotto il profilo degli esborsi per i risarcimenti”.
Con questo spirito, la Fp Cgil considera necessario alimentare un clima di sostegno alla iniziativa di lotta già con la partecipazione alla manifestazione unitaria regionale del 10 dicembre e a seguire allo sciopero indetto nazionalmente insieme alla Uil il 12 dicembre.