“In posa. Abu Ghraib 10 anni dopo”, alla Colapesce il libro che racconta le torture dei dei soldati Usa ai prigionieri iracheni

Le immagini del carcere iracheno di Abu Ghraib e lo stato drammatico della democrazia in Occidente. Su iniziativa dell’associazione MigraLab A. Sayad, domani, mercoledì 3 dicembre, alle ore 17,30, alla libreria Colapesce di Messina (in via Mario Giurba  8/10), si presenta il libro In posa. Abu Ghraib 10 anni dopo (Cronopio) del docente di Filosofia dell’Università di Messina Pierandrea Amato.  Introduce Tania Poguisch, presidente di MigraLab A. Sayad, e presentano il volume il sociologo Pietro Saitta (Università di Messina) e il giornalista e critico cinematografico Marco Olivieri. Sarà presente l’autore.

Il libro

Nella primavera del 2004 diventano di dominio pubblico le immagini del carcere iracheno di Abu Ghraib, dove i soldati americani si lasciano fotografare – sono in posa e allegri – mentre torturano i prigionieri. Nessuno può aver dimenticato l’orrore di quelle scene. Questo breve saggio, però, non insiste sul valore politico e culturale degli scatti di Abu Ghraib, ma segnala, nella loro composizione, un indice estetico in grado di svelare la condizione normalmente catastrofica della nostra quotidianità democratica.

 

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