Alla fine il consiglio comunale ha deciso di approvare il bilancio consuntivo 2013, dopo il recente parere favorevole espresso dal collegio dei revisori dei conti. Vista l’importanza del momento, si è vista, al momento del voto (poco prima delle 15), una sala consiliare piena così come è accaduto raramente negli ultimi due anni. Hanno votato in 34: 23 favorevoli, 3 contrari (Contestabile, Lo Presti e Russo) e 8 astenuti (Barrile, P. David, De Leo, Gioveni, Santalco, Sturniolo, Burrascano e Vaccarino). Il voto è arrivato dopo quasi tre ore di lavori, interrotti solo da una breve “pausa pranzo” di dieci minuti circa. Il primo a prendere la parola in aula è stato l’assessore al bilancio Guido Signorino, il quale ha affermato che il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti dimostra come siano state risolte molte criticità evidenziate prorio dai revisori nelle precedenti “versioni” del consuntivo. Molte, ma non tutte. Infatti i revisori hanno dato il loro “ok” al bilancio nonostante rimangano delle perplessità in merito al parametro 6, relativo alle spese del personale delle partecipate (che secondo i revisori sono da conteggiare nel documento contabile del Comune, mentre la Giunta afferma il contrario). Lo stesso Dario Zaccone, presidente del collegio deo revisori dei conti, ha preso poi la parola sottolineando come buona parte delle perplessità che avevano portato alla bocciatura della versione precedente del bilancio siano state superate.
Prende così il via la raffica di interventi dei consiglieri comunali. Il primo è Libero Gioveni (Udc), il quale annuncia di astenersi al momento del voto e ringrazia il consigliere Nicola Cucinotta (Pd), presidente della Commissione Bilancio: “Lo ringrazio perché ha fatto un lavoro dettagliato – afferma Gioveni – e questo mi ha stupito. Questa Giunta però non fa nulla per punire chi commette errori gravi e si meriterebbe di essere rimosso dal suo incarico, come quel dirigente che ha sottostimato il debito del Comune con la società che gestisce la discarica di Motta S. Anastasia. Infatti, nell’ottobre 2013, per affrontare l’emergenza rifiuti, si rese necessario l’utilizzo di questa discarica per lo smaltimento. Per tale operazione è stata inserita nel debito fuori bilancio una somma pari a € 789.561,31, mentre il realtà il servizio ha avuto un costo pari a 827mila euro circa per le casse del Comune”. Gioveni ha poi sottolineato come il suo voto non favorevole, avrebbe potuto contribuire allo scioglimento del consiglio: “Se oggi il bilancio non viene approvato, il commissario ad acta (Antonio Garofalo, nda) ci manda tutti a casa. E allora andiamocene a casa, così questa amministrazione sarà costretta a governare per i prossimi 3 anni senza di noi e tutti capiranno quanto la Giunta Accorinti sia inadeguata”. Proprio per questo motivo, secondo Luigi Sturniolo (ex Cmdb, oggi al gruppo misto) il consiglio si è trovato oggi con le spalle al muro: “Se oggi non approviamo il bilancio, daremo un taglio alla democrazia locale, con lo scioglimento del consiglio. Ma se il Comune oggi non ha soldi per risolvere molte criticità, è colpa di quei partiti politici storici che oggi ci hanno condotto in questa situazione. Questi partiti – conclude Sturniolo – devono prendersi le loro responsabilità”.
Cucinotta, invece, dà la colpa alla legge elettorale: “Se questa legge avesse consentito il trascinamento – spiega il consigliere del Pd – oggi non ci ritroveremmo con un Sindaco che ha due soli consiglieri comunali dalla sua parte, ma avremmo un primo cittadino con la maggioranza assoluta in aula. E’ chiaro che non si può andare avanti così per altri tre anni”. Cucinotta ha poi annunciato il suo voto favorevole al bilancio, nonostante non manchino le perplessità. Nina Lo Presti (gruppo misto) torna sulla possibilità di scioglimento del consiglio, sottolineando come questo condizioni particolarmente il voto finale: “Anche per questo – spiega la Lo Presti – questo consiglio, che ha le sue responsabilità come la Giunta – continuerà a prendere provvedimenti illegittimi, in una situazione di illegittimità generale. Il presidente Emilia Barrile dovrebbe inviare una lettere al Ministero ed alla Procura, per informarli”. Dopo l’ennesimo attacco di Nina Lo Presti all’assessore Signorino, il quale “con i suoi continui richiami mette sotto i banchi la dignità di questo consiglio comunale”, tocca a Pippo Santalco (Pd) chiudere la fase degli interventi, affermando che il suo voto sarà un astensione e non una bocciatura, perché “nonostante l’autorevole lavoro dei revisori, visto che votiamo grazie a loro e non grazie all’amministrazione, rimangono comunque delle criticità, le quali nel 2014 andranno eliminate”. Si arriva così al voto con, come suddetto, 23 voti favorevoli su 34 votanti. Bilancio approvato e consiglio aggiornato a giovedì 4 dicembre, ore 12.
Non mancano le polemiche del “post-voto”. Al consigliere Mariella Perrone (Udc) non va giù il comportamento di alcuni colleghi: “Fra i consiglieri che si sono astenuti o che hanno votato negativamente – ci spiega al termine del consiglio – ci sono tanti colleghi che solitamente prendono a cuore tematiche importanti, come i 32 concorsisti della Polizia Municipale o i lavoratori dei servizi sociali. Poi, davanti a delle responsabilità importanti, come il voto ad un bilancio consuntivo, votano in maniera negativa. Prima fanno i paladini, gli eroi, come se i colleghi che agiscono lontani dai riflettori, senza farsi vedere e senza voler illudere nessuno, non facessero niente, poi in un momento così importante, decidono di non dare un voto favorevole”. La Perrone non ha peli sulla lingua e fa capire come fra i colleghi criticati, ci sia anche il suo “compagno di partito”, Libero Gioveni: “Parlo sia di consiglieri presenti nel mio gruppo, sia di altri – spiega Mariella Perrone – come Nina Lo Presti, che si mostra spesso come una battagliera, così come Antonella Russo, Pippo Santalco e tanti altri. Poi questo consiglio potrà avere vari difetti, ma quando prende decisioni importanti come oggi così come per i servizi sociali, va sottolineato, invece di dare il merito ad altri, andando contro i consiglieri quando questi votano negativamente una delibera”. @SimoneIntelisano