Dopo la notizia del taglio delle ruote dell’auto del Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, in molti hanno indirizzato parole di solidarietà e sostegno a Maria Teresa Collica e alla sua difficile azione amministrativa in un territorio ad alta densità mafiosa.
Primo tra tutti il concittadino barcellonese Gianluca Manca, fratello di Attilio, che nel ribadire la chiara matrice mafiosa del gesto, ha dichiarato incondizionata solidarietà : “Spero sia fatta luce su questo vile quanto scellerato atto intimidatorio – ha detto – Cari Barcellonesi, per molti di voi, la nostra ridente cittadina non sarà la capitale della mafia, mentre per me lo è ( e il taglio delle quattro ruote della macchina al Sindaco non è, certamente, un piccolo gesto di un criminale di borgata)”.
Appresa la notizia, un messaggio è giunto anche dal sindaco di Messina, Renato Accorinti, che ha espresso solidarietà, anche a nome di tutta l’Amministrazione comunale, evidenziando che: “Tali gesti sono finalizzati ad intimorire e frenare quei percorsi di trasparenza, che invece sono necessari allo sviluppo e alla rinascita delle nostre realtà cittadine. Simili episodi non possono mutare i percorsi avviati dalle Amministrazioni comunali, le cui azioni sono improntate alla massima legalità e trasparenza. Le assicuro fin d’ora vicinanza e sostegno – ha concluso Accorinti – esprimendo massimo apprezzamento per il suo operato e la determinazione mostrata”.
“L’attacco ai sindaci, purtroppo sempre più frequente, è un fatto gravissimo perché mortifica dignità e identità delle comunità, denigrando la presenza dello Stato sul territorio”. Così il sindaco di Milazzo Carmelo Pino esprimendo la solidarietà e la massima vicinanza per il vile attacco criminale. “Si tratta di un segnale allarmante che deve richiamare l’attenzione sul lavoro degli amministratori locali impegnati in un percorso, spesso difficile, nel garantire alle loro collettività una vita quotidiana all’insegna dei principi dell’onestà, della trasparenza, della legalità democratica, dell’interesse per il bene comune”.
Solidarietà e vicinanza alla dottoressa Maria Teresa Collica ancheda parte di Cgil. “Il contrasto alla criminalità mafiosa – dichiara il segretario generale della Cgil Messina, Lillo Oceano – l’impegno per l’affermazione della cultura e della pratica della legalità, costituiscono il tratto distintivo dell’azione amministrativa condotta dalla giunta guidata dalla dottoressa Collica che ha trovato consenso e sostegno della società barcellonese. Siamo convinti che Forze dell’ordine e Magistratura sapranno far luce rapidamente su questo inquietante atto, come siamo convinti che la dottoressa Collica continuerà con la stessa tenacia la sua battaglia per il bene comune, potendo apprezzare consenso crescente, solidarietà e sostegno su tutte quelle scelte che, affermando la cultura della legalità, rendono le persone libere, la società più giusta e restituiscono la speranza di un futuro migliore”.
Un segnale allarmante che testimonia come non si debba assolutamente abbassare la guardia e sia necessario tutelare chi opera quotidianamente per la difesa della legalità. Così la Cisl di Messina, con il segretario generale Tonino Genovese e il responsabile zonale di Barcellona Pozzo di Gotto Roberto Isgrò, esprimendo la solidarietà e la massima vicinanza per il vile attacco criminale.
“L’impegno contro la mafia e a favore della legalità messo in campo dal sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto – ricordano – è sempre stato riconosciuto e questo atto è un segnale allarmante che deve richiamare l’attenzione sul lavoro degli amministratori locali e dei magistrati impegnati in un percorso, spesso difficile, di affermazione del buon governo e della legalità.
È necessario non abbassare la guardia, l’opinione pubblica va informata e sollecitata ad assumere consapevolezza che la difesa della legalità non deve avere tregua. L’augurio è quello che le numerose forze positive e propositive presenti sul territorio di Barcellona Pozzo di Gotto possano sconfiggere definitivamente la criminalità e la delinquenza innalzando la legalità a modello di vita”.