Tra i quattro e i cinque ettari di macchia mediterranea andati distrutti, ieri, nel corso di un incendio divampato, intorno alle 18, nella riserva di Marinello. Le fiamme hanno avuto origine – come testimonia la direttrice della riserva, Maria Molino – circa 200 metri sotto il parcheggio degli Ulivi: “Mi sono recata sul posto intorno 19,30, c’erano le guardie Ricciardo e Zucchini. Per i vigili del fuoco lo spegnimento si è rivelato impossibile, trattandosi di una zona impervia e, quindi, inaccessibile”.
E’ stato il cambiamento delle condizioni atmosferiche, fortunatamente, a sedare il rogo che ha interessato tutto il promontorio sottostante il santuario di Tindari, in direzione di Coda di Volpe. Gli ultimi focolai, che hanno coinvolto qualche pianta d’ulivo, si sono estinti oggi.
“Stamattina ho parlato con la Forestale – aggiunge la dirigente – per capire se fosse necessario ricorrere al canadair, che di notte non può intervenire. Ma così non è stato. Per fortuna non è stata interessata nessuna abitazione ma, se il tempo non fosse cambiato, il rischio sarebbe stato alto”.
Sul posto, ieri notte, sono intervenuti i carabinieri di Patti. L’ipotesi dolosa, sebbene non comprovata, non è al momento da escludere. “Prima dei prossimi sette anni non si può fare nulla per ripristinare la vegetazione distrutta”, conclude Molino, annunciando una dettagliata relazione all’assessorato Territorio e Ambiente. La riserva, infatti è gestita dalla Provincia di Messina ma è di proprietà della Regione. (@FabioBonasera)