Comune, ecco il bilancio preventivo: “Spazio ad assunzioni, immetteremo 60 milioni nel circuito economico”

La giunta municipale di Messina ha approvato nella riunione di questa mattina, alle porte di dicembre, lo schema di bilancio previsionale per il 2014. “Dopo il consuntivo 2012, il previsionale 2013, il piano di riequilibrio, il consuntivo 2013 – si legge in una nota di palazzo Zanca, diffusa dal portavoce del sindaco, Giampiero Neri – si tratta del quinto provvedimento finanziario dell’amministrazione Accorinti nel solco del risanamento dell’Ente. L’approvazione del previsionale 2014 segue il piano di riequilibrio pluriennale varato ad inizio settembre dal Consiglio Comunale. Quello approvato stamane è un documento particolarmente impegnativo che incorpora una manovra dall’elevato peso sia relativo che assoluto. Data la riduzione dei trasferimenti e l’indirizzo verso previsioni di entrata che avessero caratteri di massimo realismo, la dimensione del bilancio si è sensibilmente ridotta, passando dai 429 milioni del 2012 ai 417 del 2013 agli attuali 400 milioni. Inoltre il bilancio include gli impegni previsti per la prima annualità del piano di riequilibrio. Tra minori risorse ed impegni di piano si è realizzata nel solo 2014 una manovra di aggiustamento dei conti dell’Ente per circa 35 milioni, pari al 9% del bilancio complessivo”.

Pur nella necessità di mantenere l’equilibrio finanziario ed economico, il bilancio approvato – riferisce ancora il portavoce – “garantisce i servizi ai cittadini, consente gli interventi deliberati nella Tasi per la protezione del territorio, la manutenzione delle strade e le altre destinazioni indicate dal Consiglio, avvia innovazioni gestionali per l’Ente, sostiene gli interventi nel campo culturale, supporta lo sviluppo del trasporto pubblico locale con l’extra-investimento destinato all’Atm per ampliamento e ammodernamento dei mezzi, assorbe la transazione dell’anno scorso sui consumi elettrici con la conseguente fuoriuscita dal mercato di salvaguardia: Circa 18 milioni di euro – aggiunge – sono destinati al rispetto della prima annualità del piano di riequilibrio: un obiettivo fondamentale per garantire a questo strumento credibilità”.

Una manovra così importante – si apprende ancora – ha potuto realizzarsi tramite un’attenta e profonda spending review, che ha individuato e percorso con decisione ampi margini di riduzione della spesa: “Circa 10 milioni (il 10% del totale relativo) sono stati risparmiati sulle ‘funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo’ (5 distribuiti tra segreteria generale, gestione economica, gestione delle entrate, anagrafe e 5 per altri servizi generali), Tra riduzioni e incrementi, il totale delle spese correnti si riduce di 6 milioni. Analizzando le voci (e non le funzioni) delle spese del titolo 1, le maggiori economie sono state realizzate sulle spese per fitti passivi e mutui e, in particolare, sul personale (quasi 5 milioni in meno per effetto non solamente dei pensionamenti, ma anche di economie sui buoni pasto, sui fondi per la produttività, sugli straordinari). Non si è trattato di una manovra con tagli ‘lineari’, visto che sono state incrementate del 10% le risorse per la cultura e i beni culturali e dell’11% quelle per il settore sociale (per effetto, soprattutto, delle risorse derivanti dalla legge 328). Il mantenimento del rispetto del patto di stabilità interno consentirà di attuare il piano triennale delle assunzioni, contrastando la tendenza alla diminuzione strutturale del personale, realizzando la stabilizzazione dei precari, favorendo un (pur non intenso) ringiovanimento dell’Ente”.

Al termine di questa complessa operazione, l’Amministrazione attiva del Comune si dice convinta che la città possa “guardare al 2015 con l’auspicio che questo costituisca l’anno della svolta, il giro di boa che potrà riavviare l’economia in città”. Il successo del piano di riequilibrio, “grazie anche alle innovazioni normative sui fondi del Dl 174/2012, potrà consentire (dietro le opportune transazioni) di chiudere l’esposizione debitoria censita dell’Ente ed immettere nel circuito economico cittadino liquidità per 50-60 milioni, sostenendo un riavvio della domanda locale. In un contesto nel quale anche quote importanti dell’economia privata sono legate alle sorti del settore pubblico, il riequilibrio dell’Ente e il risveglio della domanda rappresentano l’occasione per il rilancio dell’economia cittadina. Naturalmente è necessario procedere alla profonda ristrutturazione dell’organizzazione amministrativa dell’Ente, avviata ma ancora non compiuta e in questa prospettiva, il bilancio 2014, unito al piano di riequilibrio, costituisce un tassello fondante per la strategia di risanamento e rilancio della città”.

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