La querela l’ha proposta il sindaco di Saponara Nicola Venuto che si era sentito offeso da un articolo del 2 ottobre 2014. L’oscuramento dell’intero blog e non dell’articolo “incriminato” l’ha disposto il sostituto della Procura del Tribunale di Messina, Margherita Brunelli. Il blog di Michele Schinella, giornalista professionista di inchiesta, da ieri pomeriggio non c’è più. E’ stato “cancellato” dalla rete internet da un provvedimento adottato da un magistrato della Procura coordinata da Guido Lo Forte. La motivazione: “Si rende utile”, scrive la Brunelli. Il presupposto? “L’articolo “Truffa aggravata, il sindaco di Saponara a Venuto a giudizio. Il pm: “Con raggiri ha incassato da 2 società 140mila euro per attività mai svolta e non li ha mai restituiti”, è stato reso visibile a tutti gli utenti della rete mediante motori di ricerca, ponendo in essere il reato di cui all’articolo 595 c.p. (diffamazione, ndr),” scrive ancora il pm Brunelli. (decreto di sequestro)
“Il provvedimento è abnorme, sproporzionato ed incomprensibile. Il provvedimento non ha un rigo di motivazione e oscure rimangono le ragioni di fatto e di diritto per cui il pm abbia ritenuto l’esigenza e l’urgenza di adottare una misura che travolge un intero blog, fatto di decine di articoli ed espressione della libertà di informazione costituzionalmente tutelata in funzione di una serie di altri valori costituzionali. Ammesso e non concesso che il pm abbia ritenuto sulla base di una semplice querela che l’articolo scritto da un giornalista, a cui si applica l’esimente del diritto di cronaca, fosse diffamatorio, sarebbe stato sufficiente oscurare al massimo l’articolo specifico”, dichiarano Diego Lanza e Ciccio Rizzo legali che si occuperanno di esperire tutte le azioni necessarie a far riapparire i contenuti del blog.
Secondo il codice di procedura penale il sequestro preventivo di regola è disposto da Gip su richiesta del pm in presenza di due presupposti: il fumus commissi delicti ed il periculum in mora. Il primo consiste nella astratta sussumibilità del fatto in una fattispecie penale, accompagnato da un giudizio prognostico sulla effettiva ricorrenza del fatto che non sia arbitrario né prima facie scorretto. Il secondo, invece, “deve intendersi come la concreta possibilità che il bene assuma carattere strumentale rispetto all’aggravamento o alla protrazione delle conseguenze del reato ipotizzato o all’agevolazione della commissione di altri reati”. In casi particolari, quando vi è urgenza di provvedere e non è possibile attendere il provvedimento del giudice, il sequestro può essere disposto dal p. m.: cosa accaduta in questo caso. Senza però che nel decreto su questi due requisiti ci sia scritta una sola parola.
L’articolo scritto da Michele Schinella da cui è nato il procedimento già sfociato nell’oscuramento di tutto il blog si fonda sul rigoroso rispetto delle carte processuali di un’inchiesta di cui era titolare Antonella Fradà, collega del sostituto Margherita Brunelli, che dunque poteva controllare agevolmente la ricorrenza del fumus commissi delicti. (decreto citazione a giudizio Nicola Venuto)
Il decreto di oscuramento firmato dalla pm Brunelli è datato 20 novembre del 2014 ma è stato eseguito in data 27 novembre all’ora di pranzo alle 13 e 06 dalla polizia postale di Messina. Qualche ora prima alle 11 e 50 l’avvocato Antonino Venuto ha scritto una mail alla stessa polizia, inoltrando gli indirizzi a cui inviare il decreto per l’oscuramento, e ringraziando cordialmente il funzionario di polizia. (mail)
Schinella, collaboratore de Il Corriere della sera, nelle ultime settimane era impegnato a capire come fosse possibile che il procedimento penale a carico di Nicola Venuto fosse finito alla prima udienza con una sentenza di non doversi procedere. I due imprenditori truffati – secondo l’ipotesi accusatoria del pm – da Nicola Venuto e parti offese avevano rimesso la querela dietro la garanzia del pagamento del maltolto ma il reato ipotizzato dal sostituto Antonella Fradà era di truffa aggravata, reato perseguibile d’ufficio per il quale dunque, secondo le norme giuridiche, la remissione della querela non può produrre l’estinzione del giudizio.
Nei giorni passati lo stesso giornalista si era occupato dell’inchiesta giudiziaria sull’appalto turbato al Consorzio per le autostrade siciliane pubblicando sul blog articoli che evidenziavano la spettacolarizzazione degli arresti e le incongruenze delle indagini.
Michele Schinella nonostante si occupi da 9 anni di inchieste giornalistiche e abbia collezionato decine di querele (che non costano nulla e danneggiano molto) è stato sinora sempre prosciolto (dal Tribunale di Catania) e nel suo casellario giudiziario si può leggere: “NULLA”.