Servizi sociali salvati dai fondi Ecopass, Consiglio trova la soluzione ma manca il numero legale

Se la bellezza salverà il mondo, saranno i fondi Ecopass a salvare quel che resta dei servizi sociali a Messina. A seguito di una conferenza dei capigruppo di circa un’ora, invocata dall’assessore al Bilancio, Guido Signorino, dopo appena 5 minuti dall’inizio dei lavori d’aula – avvenuto intorno alle 12,40 – il Consiglio comunale pare avere trovato, oggi, una soluzione. Resta obbligatorio il condizionale poiché, subito dopo il dibattito, al momento di votare ci si è accorti della presenza di appena 20 consiglieri su 40. Niente numero legale, quindi, niente deliberazione dell’atto di indirizzo che dovrebbe permettere alla Giunta di palazzo Zanca di approvare con serenità un bilancio preventivo – sebbene ampiamente tardivo – capace di soddisfare la fame di risorse dei servizi sociali.

Si dovrà attendere domani per conoscere il responso dell’aula. Questa, a ogni modo, dovrebbe essere la manovra nata sulla struttura disegnata da un ordine del giorno dell’Udc. Il principio è di utilizzare parte dei fondi derivanti dal gettito della Tasi per finanziare i servizi sociali indivisibili. Parallelamente, i fondi Ecopass, che stando a Signorino sono già nella disponibilità del Comune e ammonterebbero a quasi due milioni di euro, andrebbero a compensare questo spostamento.

Mario Rizzo
Mario Rizzo

Ma non solo. Pare si stia registrando un extra gettito Tasi capace a sua volta di arginare la transizione. “Abbiamo raggiunto i due obiettivi prefissati – spiega Mario Rizzo, capogruppo dell’Udc – da un lato, quello di mantenere integre tutte le iniziative finanziate a suo tempo con i fondi Tasi; dall’altro, quello di garantire la continuità dei servizi sociali. Senza alterare la destinazione che deve riguardare esclusivamente i servizi indivisibili”.

Non è quindi un dietrofront quello del Consiglio, che lo scorso settembre aveva modificato il percorso di 2 milioni di euro inizialmente destinati dall’assessore Nino Mantineo al proprio settore di competenza. “Ci siamo trovati davanti a una situazione nuova – prosegue Rizzo – a causa della decisione dello Stato di rientrare, nei confronti del Comune, di 14 milioni facenti parte del fondo di rotazione. Tuttavia, abbiamo trovato una nuova soluzione, continuando a comportarci con responsabilità”.

A confortare la nuova strategia è anche un parere dell’Ifel, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale istituito dall’Anci, che sancisce il principio per cui “in sede di approvazione del bilancio preventivo successiva alla Tasi, per sopraggiunti motivi è possibile diversificare le destinazioni date originariamente alle somme derivanti dal gettito, con riferimento sempre ai servizi indivisibili”. (@FabioBonasera)

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