Arrestato per una serie di furti e rapina a mano armata al Crai di Bordonaro tra il 2007 e il 2011, a incastrarlo il Dna

Secondo gli inquirenti ci sarebbe lui, il 27 messinese Francesco Costantino, in concorso con un’altra persona ancora in corso di identificazione, dietro la serie di furti in appartamento e una rapina a mano armata avvenuti tra Rometta, Saponara e Messina tra il 2007 e il 2011. A tradirlo, pare sia stato il suo Dna. Ieri, i carabinieri della Stazione di Rometta, agli ordini del maresciallo aiutante Barbera, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Messina Tremestieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Messina, lo hanno arrestato.

Costantino era già sottoposto agli arresti domiciliari dopo essere stato acciuffato lo scorso 17 ottobre dai militari della Stazione di Camaro, sempre per per furto in abitazione. Gravi indizi di colpevolezza sarebbero stati raccolti al termine di una complessa attività di indagine.

Nell’ottobre del 2007, il 27enne si sarebbe introdotto all’interno di un’abitazione a Rometta, dissaldando la grata in ferro di una finestra, asportando alcuni elettrodomestici tra cui 3 televisori, 4 hi-fi e oggetti di varia natura e scassinando una cassaforte a muro. Nel settembre del 2009, dietro la minaccia di una pistola, avrebbe rapinato il supermercato Crai di via Cianciolo, complesso Alba Chiara, di Bordonaro, a Messina, asportando, dalle casse e dalle tasche delle persone presenti, banconote per un importo totale di 1250 euro. Nel febbraio 2011 si sarebbe introdotto, forzando la serratura di un cancello in ferro, in un’abitazione di Messina asportando, sradicandola, una cassaforte contenente monili d’oro e gioielli, buoni postali e contanti per un importo pari a 20mila euro. Nel marzo 2011 si sarebbe ancora introdotto, forzando una porta in legno e forando un muro confinante, in una tabaccheria/ricevitoria di Saponara, asportando un numero imprecisato di gratta e vinci, un numero imprecisato di sigarette di vario genere, una somma in contante pari a circa 25mila euro, elettrodomestici di vario genere ed alimenti dì vario genere esposti per la vendita, arrecando un danno complessivo valutabile in circa 40mila euro.

A permettere di risalire a Costantino sono stati la professionalità e l’intuito investigativo dei carabinieri delle Stazioni di Rometta, Saponara e Bordonaro i quali, assieme ai colleghi dei Nuclei Operativi delle Compagnie di Milazzo, Messina Centro e Messina Sud, e alla Polizia di Messina, ogni volta che sono intervenuti sul posto hanno messo a reperto delle importanti tracce biologiche.

In occasione del primo furto del 2007 a Rometta, i Carabinieri hanno sequestrato una cicca di sigaretta. Nel 2009, al termine della rapina a mano armata al Crai, nel corso della quale, prima di andare via, uno dei due rapinatori ha colpito con un pugno al volto un dipendente responsabile di averlo guardato con insistenza, sono state rilevate le tracce ematiche presenti su uno dei due passamontagna, ricavati da maniche di camicia a quadri, abbandonati durante la fuga. In occasione del furto del febbraio 2011 a Messina, è stata messa a reperto una piccola porzione di muro, ricavata dalle immediate adiacenze alla cassaforte, sulla quale era presenta ancora una volta della sostanza ematica, oltre a un fazzolettino di carta intriso di sangue, rinvenuto all’esterno dell’abitazione. In occasione del furto di marzo 2011 di Saponara sono state raccolte diverse cicche di sigarette e una lattina in alluminio di Fanta utilizzata.

Tutti questi reperti, prelevati sulla scena del crimine con evidente cognizione di causa, sono stati di volta in volta trasmessi al Ris per l’estrapolazione di eventuale Dna. Su tutti i reperti il Ris è riuscito a individuare delle tracce biologiche contenenti Dna di uno stesso soggetto maschile di cui però non c’era riscontro. Tutti questi episodi sarebbero rimasti comunque “a carico di ignoti” se i carabinieri della Stazione di Rometta non avessero individuato alcuni possibili responsabili, prelevandone dei campioni di Dna.

I complessi accertamenti di laboratorio del Ris di Messina avrebbero, pertanto, permesso di accertare che tutte le tracce biologiche trovate sulle diverse scene del crimine appartengono a Costantino, il che dimostrerebbe – secondo gli inquirenti – che lo stesso, in concorso con un’altra persona ancora in corso di identificazione, avrebbe perpetrato i tre furti e la rapina a mano armata. Il 27enne è stato trasferito in carcere, a Messina Gazzi, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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