Domina, dall’alto, uno sprazzo di città…la spazzatura. Percorrere il tratto in questione della via “Portone Militare”, strada comunale che collega Camaro a Bordonaro sulle colline che sovrastano Messina, è come attraversare una discarica a cielo aperto e respirarne l’ebrezza, un’immersione nel nettare dei rifiuti. Ormai da diverso tempo oggetto di deposito abusivo di materiale di qualsiasi tipo che necessiterebbe un adeguato processo di smaltimento: come documentato nel reportage fotografico vengono sistematicamente scaricati suppellettili, elettrodomestici, vecchi armadi ma soprattutto tanto materiale edilizio. Così tanta roba da invadere le corsie e rendere davvero arduo il transito alle numerose automobili che quotidianamente percorrono questa strada, costrette a dimenarsi tra incuria e manto stradale abbastanza dissestato.
A fornire poi un eccellente colpo d’occhio è il fiume di rifiuti che ad oggi, come visibile anche dalle istantanee del satellite, si è praticamente aperto un varco destinato a scendere fino a valle, coprendo tra l’altro quello che si presume essere un canale di scolo, il tutto in un spicchio di collina già interessata da fenomeni franosi che ne hanno compromesso l’attraversamento. Una cornice di degrado e incuria, favorita anche dai mancati interventi di scerbatura, che da anni non viene intaccata da chi di dovere. Eppure, dato il rituale abbandono di materiale edilizio che ha consolidato via “Portone Militare” ad ennesimo esempio di discarica eco-sostenibile non autorizzata, oltre che meta preferita dai civilissimi scaricatori abusivi, ovviamente impuniti e liberi di agire tra l’indifferenza più assoluta, non dovrebbe essere ormai troppo complicato prendere gli adeguati provvedimenti, magari sorvegliando la zona o installando l’illuminazione pubblica, e mettere fine ad una delle tante squallide abitudini di questa povera, disgraziata città.