“La nota ministeriale che assicura la continuità territoriale nello Stretto di Messina attraverso i mezzi di Rfi è da cogliere positivamente e premia le azioni di lotta dei lavoratori che da soli si sono fatti carico di accendere i riflettori sulla violazione del diritto essenziale”. Lo affermano Mariano Massaro, segretario regionale dell’Or.Sa, e Michele Barresi, segretario provinciale ramo Trasporti, in una nota sulla continuità territoriale nello Stretto di Messina, rivolta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, alla commissione Trasporti della Camera – tramite il deputato Vincenzo Garofalo – a Bluferries Srl, Rfi e Ustica Lines Spa.
“La ‘sommaria’ ordinanza anti-tir del Comune di Messina – proseguono – ha di fatto penalizzato solo il vettore pubblico, isolato la Sicilia dal resto del continente, soprattutto nel weekend, e consegnato il monopolio del traghettamento ad un unico armatore privato che detta costi e condizioni, pertanto, l’impegno del ministero dei Trasporti deve essere sfruttato nei dettagli per riequilibrare il sistema e renderlo fruibile ai cittadini delle due sponde”.
Risulta ovvio agli occhi di Massaro e Barresi che i due mezzi veloci in forza alla flotta pubblica non siano sufficienti a sostenere il servizio nella sua interezza: “In attesa del bando di gara è necessario il rientro delle bidirezionali nel porto storico per rendere agevole e frequente il collegamento con Villa San Giovanni e Reggio Calabria. Superata l’emergenza è necessario organizzare il futuro della continuità territoriale che da troppo tempo aspetta di assumere canoni di civiltà”.
Se Rfi/Bluferries non fosse in possesso di mezzi sufficienti per partecipare da sola al prossimo bando di gara, per i due esponenti dell’Or.Sa sarebbe “indispensabile riorganizzare il Consorzio Metromare, questa volta con la partecipazione maggioritaria del vettore pubblico che comprenda, ove fosse necessario e il bando lo preveda, l’impiego delle navi bidirezionali in sinergia con i mezzi veloci”.
Al netto di alcune controversie sugli orari di lavoro ed i livelli salariali, il Consorzio Metromare è stato “un’esperienza funzionale per la comunità dello Stretto” – a detta dei sindacalisti – ed ha creato “opportunità di lavoro anche nel vettore privato”. “L’impegno economico dichiarato dal ministro Lupi – proseguono – deve essere occasione propizia per renderlo efficiente garanzia di continuità territoriale sovvenzionata dallo Stato che non si può più limitare al solo traghettamento dei residui convogli ferroviari”.
In attesa della “Flotta Comunale” e “dell’aleatorio sistema della mobilità recentemente accennato dal Comune di Messina, il Consorzio Metromare – concludono – con sovvenzione pubblica resta l’unica realtà credibile per fornire ai cittadini un servizio essenziale pubblico che non sia legato all’esasperazione del massimo profitto a tutti i costi. Siamo di fronte al nodo cruciale per il futuro dei trasporti nello Stretto, si eviti di gestirlo con improvvisazione per poi piangere sul latte versato, esistono i tempi ed i mezzi per organizzare un servizio ottimale di cui i cittadini, i pendolari, gli studenti ed i lavoratori hanno assoluto bisogno”.