Diciotto caprini trovati a pascolare sui Nebrodi, nelle zone boschive di Cesarò, sono stati prelevati e abbattuti in quanto privi di qualunque elemento di tracciabilità. E’ questo l’esito dell’attività interforze di ieri, finalizzata al controllo per prevenire o reprimere forme illecite connesse prevalentemente al pascolo vagante e più in generale ad altri comportamenti improntati all’illegalità. Il coordinamento dell’azione operativa è stato affidato all’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina.
L’attività interforze ha visto impegnati: 5 carabinieri compreso il comandante della Compagnia di Santo Stefano di Camastra; 4 unità della Polizia di Stato; 2 unità della Guardia di Finanza; 16 unità del Corpo Forestale, compresi il comandante del Distaccamento e 2 unità del Nucleo Operativo Provinciale; 6 unità della Polizia provinciale; 5 unità del Corpo di vigilanza del Parco dei Nebrodi; 2 unità della Polizia municipale di Cesarò; 3 unità del servizio veterinario.
Data la vastità, il territorio da controllare è stato ripartito in tre settori, con altrettanti gruppi operativi. Il primo e il secondo, impegnati nelle aree pubbliche demaniali di proprietà del Comune di Troina e gestite dalla locale Azienda Speciale Silvopastorale, non hanno riscontrato nulla di illecito.
Il terzo gruppo si è recato nelle aree pubbliche demaniali di proprietà del Comune di Cesarò, gestite direttamente ai fini dell’esercizio pascolivo, ed esattamente in località Monte Abate e Buffali. In questa area il personale intervenuto ha individuato la presenza di numerosi bovini a pascolo e, dopo averne identificati alcuni attraverso il codice auricolare e il loro riscontro con la banca dati dell’anagrafe bestiame, si è accertato che gli animali appartenevano ad alcuni allevamenti autorizzati al pascolo dal Comune.
Sempre all’interno dell’area demaniale, precisamente a Portella San Antonio/Buffali, sono state intercettati alcuni caprini che vagavano alla stato brado e apparentemente incustoditi. Da una prima osservazione fatta a distanza, si è constatato che gli animali erano sprovvisti di codice auricolare; ciò ha reso dubbia la loro presenza all’interno del demanio comunale, anche alla luce del fatto che il pascolo delle capre è di norma vietato nei boschi. A seguito di approfondimento circa la loro presenza e individuazione dell’appartenenza, il personale intervenuto è riuscito a raccogliere gli animali all’interno di un ovile mobile realizzato al momento con la collaborazione di alcuni operai forestali messi a disposizione dall’ufficio provinciale Azienda Foreste Demaniali di Messina/Ufficio Territoriale di Cesarò.
Una volta radunati gli animali e a seguito di un attento controllo dei veterinari, anche con l’ausilio di lettore ottico, si è constatato che i caprini erano sprovvisti sia di codici auricolari, sia di microchip elettronici. Nell’immediatezza sono stati interpellati alcuni allevatori della zona, compresi i concessionari del pascolo, ma tale ricerca ha dato esito negativo in quanto nessuno dei soggetti interpellati ha dichiarato di essere il proprietario dei caprini.
Constatato che nessuno reclamava gli animali, sono state attivate le procedure previste dalla norma di settore vigente. In particolare si è redatto il verbale di sequestro amministrativo sanitario cautelativo di 18 caprini, sottoscritto dai medici veterinari i quali hanno disposto il contestuale abbattimento e la distruzione delle carcasse, a cause dell’assenza di tracciabilità e di qualsiasi elemento di identificazione. Gli animali in sequestro sono stati prelevati e caricati su idoneo mezzo autorizzato al trasporto di animali vivi con il quale sono stati trasferiti presso il macello di Barcellona Pozzo di Gotto. L’abbattimento è avvenuto oggi.