Doveva essere una seduta straordinaria decisiva per le sorti dei lavoratori dei servizi sociali (presenti fra il pubblico), ma i consiglieri (per la cronaca, 24 presenti) hanno deciso di non decidere. Consiglio comunale aggiornato a venerdì, ore 12, perché la delibera proposta dall’assessore al bilancio Guido Signorino non convince. Si tratta della possibilità di sfruttare l’offerta della Cassa Depositi e Prestiti che permette la rinegoziazione dei mutui contratti per debiti residui, rivisitando, in pratica, i tassi di interesse e dilatando nel tempo i mutui relativi ad ogni debito.
Ma a quanto pare la delibera di Signorino è stata letta attentamente soltanto dal consigliere comunale del gruppo misto Nina Lo Presti, la quale, ha espresso enormi perplessità: l’ex consigliere di Cmdb ha sottolineato come se da una parte c’è un vantaggio immediato poiché diminuisce la rata semestrale che il Comune deve sborsare (consentendo così il recupero delle risorse che servono al Comune per evitare l’interruzione dei servizi sociali, almeno fino a dicembre), ma dall’altra si allungano i tempi dell’estinzione del mutuo. “Così, a lungo andare, la situazione economica del comune – spiega Nina Lo Presti – peggiorerà e si contrarrà un debito ulteriore di cui non ne godranno i nostri figli, così come i nostri nipoti. Così le prossime amministrazioni, ci additeranno come quelli che in passato hanno causato un ulteriore debito”. L’intervento di Lo Presti ha così portato Giuseppe Trischitta a richiedere la sospensione della seduta del consiglio comunale per discutere meglio sulla delibera: “Speravamo di chiudere questa sera il discorso, ma le parole di Nina Lo Presti – spiega Trischitta- ci fanno capire come sia meglio discutere nuovamente sulla proposta di Signorino”. Dopo la riunione con i capigruppo, tocca ad Emilia Barrile dare l’annuncio che i lavoratori dei servizi sociali non volevano sentire: la delibera ritorna in commissione e domani, nella seduta straordinaria della prima commissione verrà discussa. Il Consiglio è stato così aggiornato a venerdì, fra l’ira e lo sconcerto dei lavoratori dei servizi sociali, accompagnati dalla Fp Cgil.