Al Consorzio Autostrade Siciliane un casellante percepisce fino a 2.900 euro netti al mese. Lo si apprende da una nota dell’agenzia di stampa Ansa che riprende quanto avvenuto ieri in commissione Lavoro dell’Ars, presieduta dal messinese Marcello Greco.
La questione degli stipendi del personale è stata affrontata a poche ore dalla notizia degli arresti di 8 tra imprenditori e dipendenti del Cas nell’ambito di una inchiesta della Procura di Messina su un appalto che si suppone essere stato truccato.
Va ricordato che da tempo è in atto un duro braccio di ferro tra la dirigenza del consorzio e i sindacati Cub e Ugl in merito all’applicazione del contratto di lavoro. I sindacati difendono quello Autostrade e Trafori, in vigore da sempre, mentre il presidente, Rosario Faraci, appoggiato non troppo velatamente dall’esecutivo di Rosario Crocetta, propende per quello dei regionali.
Quello che va precisato, onde evitare speculazioni, è che i dipendenti del Cas, siano casellanti o meno, non vengono pagati con denaro pubblico. La Regione non ha mai effettuato trasferimenti a beneficio della concessionaria del servizio autostradale che si mantiene interamente con i proventi del pedaggio. Proprio Cub e Ugl hanno intrapreso da anni una battaglia parallela perché parte del fatturato del consorzio, come previsto proprio dal contratto di concessione, venga reinvestito nella manutenzione delle infrastrutture, le cui pessime condizioni sono finite da tempo nell’occhio della magistratura.