Basta domiciliari per Chiara Rizzo. Per lei è stato predisposto l’obbligo di dimora nel comune di Messina.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, Adriana Trapani, ha accolto la sua istanza – presentata attraverso i suoi legali, Bonni Candido e Carlo Biondi – intesa a ottenere la revoca degli arresti domiciliari o la sostituzione con altra misura cautelare meno afflittiva.
Il provvedimento non tiene evidentemente conto del parere contrario espresso dalla Procura della Repubblica. Il gip ritiene infatti che le esigenze cautelari possano essere adeguatamente tutelate con la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Messina.
A far pendere la bilancia dalla parte di Rizzo è stato il tempo trascorso dall’applicazione degli arresti domiciliari – in precedenza la moglie di Amedeo Matacena era stata detenuta anche in carcere – e il suo comportamento tenuto durante tutto questo periodo. La donna, va ricordato, ha chiesto di essere giudicata con rito abbreviato.
Determinante, infine, la già avvenuta modifica della misura cautelare nei confronti del coimputato Claudio Scajola.
“Nessun trionfalismo, né festeggiamenti – commenta Rizzo, una volta appreso dell’ordinanza – le mie priorità al momento sono i miei affetti e la mia difesa”. Appena uscita, si è recata immediatamente nella chiesa di Santa Caterina Valverde per ringraziare.