Il servizio di metroferrovia Messina – Giampilieri non esiste. E se esiste se ne accorgono in pochi. La pensa così Michele Barresi, commentando la notizia della transazione tra il Comune di Messina e il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna.
“Esistono solo due corse giornaliere – puntualizza il segretario di Or.Sa Trasporti – una la mattina, alle 6,10, e una alle 13,45. Nell’unico periodo che funzionò, per circa un anno, erano 8 all’andata e 8 al ritorno e si arrivava da Giampilieri a Patti”. La storia è sempre la stessa. Perché la metroferrovia sia davvero funzionale alla mobilità urbana occorre il vil denaro. O viene inserita nel contratto di servizio (quando e se si firmerà) tra Regione e Trenitalia oppure si cerca un’intesa (finora sempre naufragata) tra palazzo Zanca, Trenitalia e Atm per integrare servizi e biglietti. Finora hanno fallito, nell’ordine, gli ex amministratori Giuseppe Buzzanca e Melino Capone, il commissario Luigi Croce e l’attuale assessore al ramo, Gaetano Cacciola.
“La metroferrovia – sostiene Barresi – rappresenterebbe per Messina un tassello fondamentale per la mobilità urbana. Occorre, proprio adesso che timidamente si sta migliorando il servizio dell’Atm, creare le condizioni per integrare i vari sistemi di trasporto e istituire un biglietto unico come più volte si è provato a fare senza successo. Bisogna partire da un nuovo Piano del Traffico Urbano e modulare i servizi bus a pettine dai villaggi della periferia sud verso le stazioni di metroferrovia, e integrare gli orari con la linea tranviaria a Gazzi. Si permetterebbe, così, di decongestionare il centro cittadino incentivando l’uso del trasporto pubblico”.
“Ma tutto passa – conclude il sindacalista – dal l’integrazione tariffaria e un biglietto unico economicamente sostenibile per l’utenza, tale da rendere il servizio appetibile alla clientela”. (@FabioBonasera)
