La partita con l’Aversa Normanna, fanalino di coda, è già alle porte. Un unico coro si alza dall’intero staff peloritano, quello che inneggia alla vittoria: “Sarà una partita importante, per tirarci fuori da questa situazione. Non so come l’Aversa si disporrà in campo, ma sicuramente stiamo studiando gli avversari come in ogni partita. Abbiamo degli attaccanti in grado di offendere e capitalizzare le occasioni. Sfruttiamo il fattore campo e speriamo che la gente ci aiuti”
Nella partitella infrasettimanale Grassadonia ha provato il 3-5-2, modulo forzatamente abbandonato dopo gli scarsi risultati della prima fase della stagione e che lo stesso mister aveva giudicato non più riproponibile in base alle caratteristiche dell’attuale rosa giallorossa. Un eventuale ritorno allo schieramento che l’anno scorso fece le fortune del Messina potrebbe concedere nuovamente respiro ad un attaccante costretto a fare un lavoro inversamente proporzionale alle sue caratteristiche: “E’ stato un periodo in cui mi sono sacrificato, dopo le batoste con Matera e Casertana insieme al mister decidemmo di salvaguardare l’atteggiamento difensivo. Non mi sta pesando anche se è normale che l’indole di un attaccante è quella di fare i gol, ma se arrivano i risultati siamo soddisfatti, sento di aver contribuito. Io sinceramente ne sono uscito rafforzato perché ho migliorato delle qualità che non vado tutti i giorni a sfruttare, certo se il mister ritiene giusto tornare con il modulo a due punte, dove io potrei esaltare le mie qualità offensive, ne sono ben lieto”.
Orlando si spiega così la crisi del reparto offensivo, uno dei meno prolifici del campionato: “E’ dovuta al fatto che nelle ultime partite abbiamo pensato a prenderle e non farle e infatti la fase difensiva è migliorata molto, dopo le due sconfitte pesanti all’inizio. Ora siamo in un momento in cui bisogna ottimizzare il lavoro sulla fase offensiva, ma stiamo lavorando proprio in questo senso”.
Riguardo all’obiettivo personale non si sbilancia l’attaccante: “E’ normale che gli obiettivi realizzativi un attaccante se li prefissa. Sarei più contento di segnare in partite importanti, piuttosto che in gare in cui i gol possono contare di meno. Sempre per il bene della squadra”.