Soddisfazione per il punticino conquistato o rammarico per non aver strappato agli avversari l’intera posta in palio, dato che il Messina ne aveva piena facoltà? Certamente fra Cosenza e Melfi i giallorossi hanno perso per strada quattro punti preziosi che ad oggi proietterebbero la squadra verso le parti nobili della classifica, nonostante il più che conclamato “obiettivo salvezza”; resta indubbio però che probabilmente questa squadra, ancora in difficoltà nel leggere i momenti chiave della partita, pecchi d’eccessiva modestia, sebbene Nigro non sia d’accordo: “Tutto sommato un punto fuori casa può anche andare bene. Tra Foggia e Cosenza si è visto, a tratti, un buon Messina. Dobbiamo e possiamo crescere sotto l’aspetto tecnico-tattico e riuscire a fare ciò che il mister ci chiede e che in allenamento riusciamo a fare bene. Probabilmente siamo ancora un po’ bloccati mentalmente. A Cosenza nel secondo tempo potevamo sfruttare meglio qualche occasioni. Dopo quei risultati utili, Foggia a parte, abbiamo acquisito serenità e fiducia, adesso bisogna inanellare altri risultati positivi e stare un po’ più su in classifica per provare anche determinate giocate. Non dipende comunque dall’avversario, ne è questione di primo o secondo tempo, in fondo passa solo un quarto d’ora tra i due e non può essere decisivo nel cambio dell’atteggiamento. Siamo una squadra giovane, tra le più giovani e dobbiamo migliorare”.
A proposito di obiettivo salvezza, il centrocampista si allinea, al contrario dell’ambizioso Corona, alla linea societaria: “Ogni giocatore aspira al massimo e non si ferma all’obiettivo salvezza, anche se non può ignorarlo. Possiamo comunque procedere gradualmente, pensare prima ai punti salvezza e poi si vede. I tifosi ci sono stati vicini sempre e non hanno badato agli obiettivi, è chiaro che anche loro abbiano delle aspettative”.
I numeri del Messina attualmente dicono che questa squadra, batosta di Matera e Casertana a parte, subisce molto poco, ma stenta ad andare in rete (solo due le reti nelle ultime 5 gare): “Non ci sono squadre che hanno segnato così tanto in campionato, noi abbiamo giocatori arrivati da poco, come Paez e Gaeta, e altri che stanno rientrando adesso come Bjelanovic. Penso comunque che la colpa sia anche nostra, perché siamo noi che dobbiamo servire loro i palloni. Forse il fantasista può servire, ma ognuno di noi ha un proprio compito che deve rispettare in campo. Le partite si vincono in 11, mai da soli”.
Sulla sfida di sabato prossimo con l’Aversa Normanna, fanalino di coda, Nigro predica cautela: “Giocare contro queste squadre non è facile, magari si è portati a rilassarsi un po’ e non possiamo proprio permettercelo in questo momento”.