«La posizione assunta dai 21 consiglieri comunali firmatari del documento su Tasi e servizi sociali, distribuito a palazzo Zanca anche tra i lavoratori del terzo settore giunti ormai al quarto giorno di presidio, ha tanto il sapore di chi cerca una “giustificazione” di fronte alla città. O meglio, come si dice dalle nostre parti, di chi ha il “carbone bagnato”». Per l’associazione Indietrononsitorna, la mancanza di due milioni di euro che sta mettendo a rischio la prosecuzione dei servizi a partire già dal 15 novembre, non può essere slegata dalla decisione, assunta dai consiglieri con la votazione sulla delibera Tasi, di tagliare ogni contributo per il terzo settore.
«Con la diffusione di questa nota, i rappresentanti del civico consesso – commenta il presidente, Rosario D’Anna – si sono resi protagonisti di una fuga in avanti per cercare di distogliere l’attenzione sulle evidenti responsabilità che invece hanno avuto rispetto alla votazione sulla tassa sui servizi indivisibili. Si è “giocato” sulla definizione dei servizi a domanda individuale con l’unico obiettivo di colpire l’Amministrazione ed ora ne paghiamo le conseguenze».
Per Indietrononsitorna, la motivazione fornita dai consiglieri, a detta dei quali gli introiti Tasi per i servizi sociali non si sarebbero potuti utilizzare in mancanza del previsionale, è a dir poco discutibile: «Come ripetutamente dichiarato dall’assessore al bilancio, Guido Signorino – conclude D’Anna – il bilancio non si chiude e non si presenta perché la Giunta non vuol fare macelleria sociale e sta cercando di raschiare il barile per coprire il buco creato proprio da chi ha preferito seguire un’altra linea, in nome di un mero ostruzionismo politico. Tutto ciò a discapito purtroppo delle fasce più deboli, utenti da una parte, lavoratori dall’altra».