L’allerta meteo di questi giorni ha posto in evidenza il ruolo della protezione civile cittadina, e con essa il piano comunale, nel quale un ruolo importante ha l’ospedale Piemonte, che per la collocazione nel centro città, assicurerebbe l’assistenza alla popolazione in caso di calamità naturali.
Proprio per sottolineare quanto sia fondamentale mantenere in vita la struttura ospedaliera, i rappresentanti di Cisl, Uil e del Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” hanno mandato al Capo della Protezione Civile Nazionale Gabrielli, una lettera, chiedendo di occuparsi della paventata chiusura.
“Nel mese di novembre 2008 il Comune di Messina – si legge nel documento – ha rielaborato il piano comunale di protezione civile allo scopo di assicurare l’assistenza sanitaria alla popolazione, tenendo conto dell’attuale distribuzione territoriale delle strutture Ospedaliere (Policlinico – Piemonte – Papardo), individuando all’uopo le localizzazioni delle 14 P.M.A., nonché le 8 postazioni del 118.
Pertanto, l’Ospedale PIEMONTE ad oggi è struttura fondamentale dell’emergenza/urgenza in quanto la città di Messina è notoriamente a rischio idrogeologico (Terremoti, Tsunami, Alluvioni, Eventi vulcanici, etc.) nonché rischi derivanti dall’elevato transito di navi nello Stretto, che hanno già causato diversi gravi disastri (vedi tragedia Segesta) e i sempre più frequenti sbarchi di numerosi profughi del Nord Africa soccorsi nel Mediterraneo e deve rimanere punto di riferimento della Protezione Civile.
Inoltre, l’Ospedale PIEMONTE classificato dall’Assessorato Regionale alla Salute DEA di 2° livello, è stato individuato quale “Elemento Strategico” nel piano comunale di protezione civile della città di Messina classificata “zona ad alto rischio sismico”.
Nell’Audizione svoltasi presso la Prefettura di Messina in data 25 febbraio 2010 dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sull’efficacia ed efficienza del SSN è emerso che l’ospedale Papardo unico degli ospedali cittadini a non essere servito da svincoli, dista 12 Km dal centro cittadino e, talvolta per raggiungerlo dal centro città, occorrono almeno 45 minuti o addirittura un’ora di tempo, a seconda del traffico e degli orari.
L’Ospedale PIEMONTE è collegato all’autostrada dallo svincolo di Messina centro ed è facilmente raggiungibile a piedi sia dagli abitanti dalle aree collinari che centrali della città.
Questo dimostra l’importanza dell’ospedale Piemonte, infatti per arrivare al Papardo, vi è un tragitto lungo, incompatibile con i tempi di sopravvivenza, che comporta dei disagi enormi.
Occorre rammentare che la città di Messina si caratterizza orograficamente per una estensione nord-sud di circa 30 Km, est mare ovest monti intrappolata dalle montagne.
In queste condizioni l’unico ospedale che nei casi di eventi disastrosi, può garantire il diritto alla salute in 20 minuti, nei casi di calamità naturali (terremoto, tsunami, alluvioni, etc.) per le aree cittadine centro-nord è l’Ospedale PIEMONTE, in quanto struttura sanitaria di emergenza/urgenza centrale di indiscutibile rilevanza.
Pertanto – concludono i sindacati e il Comitato – stante i numerosi eventi catastrofici che purtroppo hanno interessato e continuano a interessare a tutt’oggi la popolazione e il territorio messinese, vedi ad esempio l’alluvione di Giampilieri, Scaletta, Saponara, etc. non ultimi i frequenti “codici rossi” per rischi idrogeologici, avendo rilevato il silenzio del primo cittadino, responsabile della protezione civile, in merito al mantenimento dell’Ospedale PIEMONTE quale polo di emergenza/urgenza, riteniamo indispensabile un autorevole e immediato intervento della S.V. al fine di non privare i messinesi di un efficace piano comunale di protezione civile che deriverebbe dalla chiusura dell’Ospedale PIEMONTE”.