“La vita si complica a quarant’anni”: questo lo slogan di un romanzo, L’amoretiepido, che punta dritto al cuore, e alla vita, dei trentacinque-quarantenni all’epoca della crisi.
Il mestiere di insegnante (precario), la vita vera contrapposta a quella finta delle fiction tv, e la difficile scelta fra amore che scotta e amore che scalda: tutto questo nel nuovo romanzo della scrittrice messinese Eliana Camaioni, già autrice di Di verità non dette (2007) e Il legame dell’acqua (2009). Un romanzo corale, dalle storie che si sovrappongono e si intersecano; dalle regole destrutturate, fino all’abolizione delle indicazioni dei capitoli, pirandelliano nel sarcasmo, contemporaneo nel minimalismo di periferia volutamente grigio e antinarrativo.
E’ la storia di Rosa, insegnante precaria di italiano e latino, chiamata per una supplenza a Mistretta in una fredda mattina di dicembre. Rosa detesta insegnare ma ama cambiar vita: accetta la supplenza, antieconomica e scomoda, continuando a ripetersi: “Posso riprovarci, a farmi piacere questo lavoro”. Ma proprio a Mistretta troverà un mondo inaspettato: un luogo fiabesco, una classe di adolescenti in gamba, e un ginepraio di vite vere (quelle di Lapo, Loredana, Mario, Luisa e Carlo), coprotagonisti a tutti gli effetti, che finiranno per cambiarle l’esistenza.
Veri i luoghi descritti (da Messina a Mistretta, lungo la via ferrata che corre in riva al mare e regala paesaggi mozzafiato, vero il contesto culturale (un museo etnoantropologico, gioiello mistrettese, che in pochi conoscono, e un noto e prestigioso teatro, a Messina, che chiude i battenti); vera la vita dei personaggi, veri i sentimenti in gioco, dall’ansia alla rabbia, dalla passione alla frustrazione, fino all’amoretiepido, neologismo dell’autrice, dalla connotazione tutta sua.
L’amoretiepido, edito da Pungitopo, verrà presentato in maniera originale il prossimo sabato 15 novembre nella splendida cornice della ex chiesa di Santa Maria Alemanna, col patrocinio del Comune di Messina, attraverso una pièce teatrale, per mano del regista messinese Marcantonio Pinizzotto e della compagnia Vaudeville.