Si è svolta senza intoppi, nonostante le paure della vigilia viste le tensioni dello scorso anno, la festa delle forze armate, 96 anni dopo la fine della prima guerra mondiale . Il via, come previsto, alle 9:30 in piazza Unione Europea davanti al monumento ai caduti. Nessun intervento del sindaco Renato Accorinti, il quale ha comunque esposto la bandiera della pace per tutta la durata della cerimonia, dopo che nella giornata di ieri aveva inviato un appello a tutti i sindaci d’Italia, chiedendo simbolicamente a tutti di esporre la stessa bandiera durante le celebrazioni. Come da copione, il Prefetto Stefano Trotta ha letto il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre successivamente è stato letto anche quello del ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Presenti in piazza anche il comandante interregionale Carabinieri Culqualber, Umberto Pinotti, in rappresentanza delle forze armate, l’arcivescovo Calogero La Piana, il coordinatore del collegio dei prorettori Giovanni Cupaiuolo, in rappresentanza dell’Università degli Studi di Messina.
Da una parte della piazza era presente un gruppo di consiglieri comunali che ha esposto una bandiera tricolore lunga 40 metri ed un cartellone con su scritto “Grazie Ragazzi”, mentre dall’altra parte vi erano numerosi attivisti di Cambiamo Messina Dal Basso che, insieme all’assessore Daniele Ialacqua, hanno “colorato” la cerimonia con numerose bandiere della pace. Fra i consiglieri che esponevano il tricolore, non c’era nessuno di Cmdb: “Così come in altre occasioni – ha detto Ivana Risitano, consigliere comunale – non siamo stati coinvolti in questa iniziativa dai nostri colleghi. Tuttavia, avevamo le mani occupate dalle bandiere della pace. Dovremmo disarmarci tutti mentalmente, per poter entrare in contatto”.
Al termine della cerimonia, Accorinti si è fermato davanti alle scale che portano all’ingresso principale di palazzo Zanca insieme ad attivisti di Cmdb e, attorniato da numerose bandiere della pace, ha preso la parola sul tema della pace stessa: “Questo non è un gesto da banalizzare – spiega il Sindaco – perché la pace non è solo l’esposizione di una bandiera, ma il percorso di una cultura nuova, una cultura di fratellanza, di non violenza e di economia, perché le guerre non sono economicamente sostenibili. Le forze armate stesse ne risentono, perché oggi carabinieri e polizia hanno uno stipendio misero e mezzi in condizioni pessime. I soldi del disarmo dovrebbero andare a loro, per migliorare la difesa, non l’attacco“. Accorinti torna anche sulla questione migranti, sottolineando come “i continui sbarchi siano la fotografia del fallimento ed il risultato di ciò che è stato fatto per decenni, comprese guerre e colonizzazioni”.
Il Sindaco ha poi ribadito che, nonostante l’assenza di molti assessori per impegni istituzionali (era presente solo Ialacqua) durante la cerimonia, c’è totale sintonia sulle idee espresse questa mattina da parte dell’intera Giunta. @SimoneIntelisano
Fotogallery a cura di Francesco Algeri (@fralgeri)