Sequestra, alle 11,30 di oggi, la discarica di Mazzarà Sant’Andrea. I carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, unitamente a quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La discarica per rifiuti non pericolosi è gestita dalla Tirrenoambiente Spa, con sede in contrada Zuppa e oggetto negli ultimi tempi delle attenzioni della commissione parlamentare antimafia e di Sonia Alfano.
Il provvedimento è stato adottato nell’ambito delle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto a seguito della relazione elaborata dalla Commissione ispettiva per la verifica degli atti relativi alle discariche private in esercizio per rifiuti non pericolosi site nel territorio siciliano istituita con D.A. n. 54 del 17/01/2014.
Tre gli indagati, tutti dirigenti di Tirrenoambiente: A.C., G.A., entrambi di di anni 53, e G.I., di anni 61.
Lo sviluppo delle indagini delegate ai Carabinieri, con l’ausilio di tecnici del settore, hanno permesso di accertare la realizzazione di lavori di sbancamento propedeutici ad un ulteriore ampliamento della discarica in totale assenza di autorizzazioni edilizie. E’ stato altresì accertato che l’abbancamento di rifiuti in discarica viola le prescrizioni contenute e richiamate nei provvedimenti autorizzativi, condotta che integra il reato previsto dall’articolo 256, commi 3 e 4, del decreto legislativo 152 del 2006.
Nello specifico sono stati conferiti in discarica oltre un milione di metri cubi di rifiuti ulteriori rispetto ai rifiuti abbancabili. La illegittima coltivazione è avvenuta in sopraelevazione, comportando concreto rischio di fenomeni franosi con rilevante pericolo per l’ambiente e per la incolumità delle persone. Si evidenzia ancora come sia stato accertato che sulle pareti della discarica esistano situazioni di criticità, con fuoriuscita di percolato. E’ stato anche accertato che le acque sotterranee della discarica presentano notevoli indici di inquinamento.
La discarica di Mazzarrà Sant’Andrea è da diverso tempo al centro delle cronache anche a seguito della condanna a 8 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa dell’ex presidente del consiglio di amministrazione, Sebastiano Giambò, per fatti attinenti la carica ricoperta. Importante anche il contributo del sindaco di Furnari Mario Foti, presente alla conferenza stampa e che si è dichiarato soddisfatto.