Un tunnel sotterraneo, con pareti trasparenti e direttamente accessibile dalla superficie, per visitare restando all’asciutto i resti dell’antico porto romano sommerso a Lipari, isole Eolie. Questo l’interessante progetto della Soprintendenza del Mare che ha studiato un accesso dal molo di attracco degli aliscafi, per scendere sott’acqua e visitare ciò che rimane dell’ormai sommerso porto romano.
Una idea annunciata a conclusione della campagna di scavi “Archeoeolie 2014”, realizzata dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con l’Università degli studi di Sassari, il Museo Archeologico Eoliano “Bernabò Brea” di Lipari, la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Messina, l’Ibam – CNR di Catania, il Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera di Messina e il Comune di Lipari.
Lo studio ha consentito di ampliare la conoscenza delle strutture portuali già a suo tempo individuate al centro dell’odierna area portuale di Sottomonastero, in prossimità del molo di attracco degli aliscafi a Lipari. Su questa struttura sormontata da alcune basi di colonne (probabilmente recuperate da un edificio templare nelle vicinanze), lo scavo dello scorso anno ha consentito di comprendere la dinamica e la tempistica del loro posizionamento, presumibilmente per alzare il livello della banchina portuale ed evitare l’inesorabile avanzata del mare a seguito di un rapido e progressivo bradisismo negativo.
Quest’anno lo scavo ha ampliato la già vasta porzione di struttura in opera cementizia di epoca romana bordata da lastre regolari già messa in luce, prediligendo la realizzazione di una sezione stratigrafica dei detriti di copertura, per la maggior parte sedimenti alluvionali provenienti dal limitrofo torrente Santa Lucia. Lo studio puntuale della sezione consentirà di comprendere meglio le dinamiche evolutive del graduale inabissamento.
Il tunnel sarà progettato per coniugare le esigenze di tutela del reperto archeologico e il suo sfruttamento economico e turistico. E per questo motivo prossimamente verranno effettuati dei saggi di scavo, per capire se nell’area del porto romano di Lipari vi sono altre strutture antiche lungo l’area del nuovo molo in costruzione, in maniera tale da avere un quadro completo della situazione archeologica dell’area e valutare la realizzazione del tunnel sommerso.
“È proprio in questa direzione – dichiara il soprintendente Sebastiano Tusa – che si muove l’azione amministrativa della nostra Soprintendenza del Mare, consapevole della necessità di trovare una soluzione per conciliare le esigenze della comunità locale, di avere una portualità sicura e della tutela e valorizzazione delle strutture portuali antiche. È proprio in quest’ottica – continua Tusa – che la Soprintendenza del Mare ha colto l’occasione offerta dalla progettazione europea POR 2014 -2020 per presentare uno studio di fattibilità per la contestuale realizzazione della prescritta attività di tutela attraverso lo scavo archeologico subacqueo estensivo, ma anche per la valorizzazione attraverso un innovativo sistema di visita museale in ambiente asciutto realizzato con tunnel trasparenti accessibili direttamente dalla superficie, in prossimità del molo. Un sistema innovativo che potrà coniugare le esigenze di tutela del bene culturale sommerso e il suo ‘sfruttamento’ a tutto vantaggio dell’economia locale”.