Immaginiamo Messina nel 1968. E in fondo al Viale, c’era anche lui: Salvatore Trimarchi, storico cantautore siciliano di Monforte San Giorgio, che si è spento improvvisamente all’età di 67 anni. Un paroliere apprezzato in tutta Italia: basta citare brani come il successo dei Gens, o “Jo spirito Libero” del 2007 o “Vola” il suo inno-omaggio alla squadra di calcio del Messina.
Un rapporto con la musica che lo ha portato diciottenne a trasferirsi a Roma, alla ricerca di un primo contratto discografico che arriverà nel 1967 quando viene inciso, con la voce di Yumi Kaoru, il suo primo brano: “Su ragazzo”, presentato al Festival di Venezia. In questo periodo collabora, tra gli altri, con i cantautori Luciano Rossi, Gianni Davoli, Alberto Anelli, Salvatore Ruisi, Herbert Pagani.
I messinesi lo ricordano soprattutto per il grande successo di “In fondo al viale”, scritta e lanciata nel ’69 dai Gens, che segna la generazione dei ventenni dell’epoca.
E compone poi per Orietta Berti “Noi due insieme” (che arriva quarta a “Canzonissima” ’73) e per Gianni Davoli, con Guido Ferilli, “Padre Tommy”. Accompagna anche un Nino Frassica agli esordi, nei suoi primi tour in giro per tutto il Meridione.
A metà degli anni 70 decide di tornare a vivere in Sicilia, senza smettere di comporre ne di esibirsi per le tv locali. Comincia a scrivere in dialetto, arrivando in finale a Catania, al “Festival della Nuova Canzone Siciliana”, con la canzone di denuncia, “E vui vi nni futtiti”, che ottiene il plauso del presentatore della manifestazione, Pippo Baudo e che, più tardi, entusiasmerà anche Tano Grasso.
Nel 1998 gli fu consegnato il “Trofeo 501″, alla carriera, presso il Lido degli Aranci di Vibo Valentia, insieme al gioielliere Gerardo Sacco.
Ma la musica per lui è anche impegno sociale: per anni infatti si è occupato di musicoterapia per persone più svantaggiate, e nel maggio del 2001 si è esibito allo Stadio Flaminio di Roma sostenendo diverse associazioni benefiche.
I funerali saranno celebrati il 3 novembre, alle 15 e 30, nella Chiesa Madre di Monforte San Giorgio.