Il Comune di Messina non si sarebbe costituito parte civile nel procedimento giudiziario denominato Via Facile relativo al rilascio di autorizzazioni ambientali nelle aree Zps. E Nina Lo Presti chiede a Renato Accorinti il perché.
In un’interrogazione a risposta urgente e scritta, protocollata ieri a palazzo Zanca, la consigliera comunale approdata da Cambiamo Messina dal Basso al gruppo misto riferisce che “nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria Via Facile risultano imputati a vario titolo ex amministratori e dipendenti dello stesso Comune di Messina”, aggiungendo che “da informazioni assunte, parrebbe che il Comune di Messina non si sia costituito all’udienza preliminare”.
La consigliera rammenta l’annunciata volontà del sindaco di far costituire parte civile l’amministrazione a seguito dei furti di carburante all’Atm di cui si è appreso appena qualche giorno fa. Idem, per quanto attiene alla recente aggressione di due vigili urbani da parte di un pensionato. “Il Comune, per episodi del genere, si costituirà sempre parte civile negli eventuali processi”, ha proclamato nella circostanza il primo cittadino.
Lo Presti (nella foto) puntualizza che “il sindaco e il Consiglio comunale sono soggetti all’obbligo morale e giuridico di proteggere l’interesse della collettività quando ciò può comportare delle responsabilità in capo a soggetti che provocano danno all’immagine del Comune di Messina”. “L’immagine dell’ente pubblico – prosegue – potrebbe venire compromessa da azioni giudiziarie avviate nei confronti di dipendenti o amministratori dello stesso e in questi casi è doverosa la costituzione di parte civile contro i presunti colpevoli dei reati contestati”.
Essendo un atto dovuto, secondo Lo Presti, “la mancata costituzione di parte civile del Comune di Messina rappresenta una grave mancanza nei confronti degli interessi della collettività”.
“Quali iniziative sono state intraprese – chiede nell’interrogazione – per la eventuale costituzione di parte civile dell’Amministrazione comunale di Messina nel procedimento giudiziario relativo all’inchiesta Via Facile ed invero quali sono state le motivazioni, che hanno indotto l’Amministrazione comunale a non costituirsi parte civile? Il sindaco la Giunta comunale – continua – intendono adottare con l’urgenza che il caso richiede tutte le iniziative necessarie per avvalersi dello strumento della costituzione di parte civile nel suddetto processo penale?”.
Lo Presti chiosa facendo presente che, “al pari del sindaco la legge definisce il ruolo etico del consigliere comunale”, ricordando che il comportamento degli amministratori nell’esercizio delle proprie funzioni deve essere “improntato all’imparzialità ed al principio di buona amministrazione”. Ed “è in questo senso che si colloca la presente interrogazione”.