Gli Atenei siciliani non ci stanno e replicano alle dichiarazioni del presidente della Regione, Rosario Crocetta, il quale pochi giorni fa in un’intervista aveva dichiarato che “bisogna recuperare i ritardi in tutti i settori in cui c’è bisogno della collaborazione dei Comuni e delle Università. Le Università sono indietro nell’investimento dei fondi sulla ricerca. Se non riescono ad accelerare, meglio affidarsi al Cnr”.
“Con riferimento a tali dichiarazioni rese dal Presidente della Regione Siciliana, on. Rosario Crocetta – si legge in una nota del Coordinamento regionale delle Università siciliane (Crus) – precisiamo che, anche in un recente incontro avuto con l’Assessore alle attività produttive, (Linda Vancheri, nda), è emerso che i dati medi di spesa dei progetti, la cui responsabilità è affidata alle Università nella qualità di soggetto capofila, sono in linea con i target indicati dalla stessa Regione, sebbene, come è naturale che sia, possano esserci alcuni limitati ritardi su taluni interventi. In ogni caso, in quella stessa sede, sono stati assunti ulteriori impegni, per i prossimi mesi, che le Università onoreranno pienamente”.
Il Crus sottolinea, inoltre, che i tempi della spesa sono condizionati dalle norme di amministrazione e contabilità pubblica che ogni ente pubblico (enti di ricerca compresi) non può non rispettare, ma, soprattutto, in ragione dei limiti di disponibilità liquide degli Atenei, essi sono negativamente influenzati dai tempi (spesso molto ritardati) con i quali le somme sono state materialmente accreditate e le attività hanno potuto avere effettivo inizio. “Sorprende non poco, quindi – continua il Crus – che dalla Presidenza della Regione possano venire affermazioni che tendono a scaricare sugli Atenei responsabilità che, se ci sono, sono certamente da ricercare altrove. Ancora più sorprendente è l’affermazione, non si sa quanto tecnicamente fondata, secondo la quale, qualora gli Atenei non fossero in grado di spendere le somme a loro disposizione, queste passerebbero al Cnr, come se le attività di ricerca fossero perfettamente e immediatamente fungibili tra i diversi enti, senza alcun riguardo alla natura e agli obiettivi di quella spesa”.
Il Crus ha anche svolto vari incontri con gli assessori regionali nel corso dell’ultimo anno e mezzo, in particolare con l’Assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, durante i quali gli Atenei hanno non soltanto fornito la propria disponibilità a collaborare a spendere utilmente i fondi europei non ancora utilizzati, ma hanno fatto proposte concrete per un loro efficace ed immediato impiego, prendendo a modello anche esperienze di altre regioni meridionali, di supporto agli studi universitari e alla ricerca. “Allo stesso modo, abbiamo ribadito – conclude il Crus – in ormai innumerevoli occasioni la necessità di costituire una cabina di regia regionale, con la partecipazione dei principali attori istituzionali, economici e sociali, per la programmazione dei fondi 2014-2020. Su tutti questi fronti, attendiamo ancora risposte dal governo regionale. Questo è un momento nel quale c’è necessità ed urgenza di fare presto e bene: la cooperazione e la collaborazione istituzionale sono fondamentali. Le Università sono pronte a fare la propria parte, e a migliorare, ove necessario, la propria azione. Ci auguriamo che tutti facciano altrettanto”.