Ben 836 alloggi per l’edilizia residenziale pubblica spariti. Non nel nulla, però. Semmai, nei meandri dell’Istituto autonomo case popolari che, piuttosto che cederli al Comune, come avrebbe dovuto fare da tempo, avrebbe “incassato indebitamente i canoni di locazione dal primo gennaio 2012 al 30 aprile 2014”, stando a quanto riportano, oggi, in un’interrogazione urgente i consiglieri comunali Benedetto Vaccarino e Libero Gioveni.
“La legge finanziaria 214/2011, che convertì il decreto Salva Italia – ricordano gli esponenti rispettivamente di Pd e Udc – dispose con decorrenza primo gennaio 2012 il trasferimento degli alloggi Erp realizzati ai sensi della legge 640/54 ai Comuni in cui ricadono. A seguito di ciò, l’Agenzia del Demanio aveva provveduto a sottoscrivere un verbale di trasferimento, il 28 novembre 2013, per il passaggio al Comune di Messina di 836 alloggi siti in diverse zone cittadine. Ma ancora nulla si è concretamente mosso”.
Vaccarino e Gioveni fanno presente che fino allo scorso aprile gli assegnatari hanno “erroneamente versato il canone di locazione allo Iacp che intanto si era già scrollato di dosso gli oneri della manutezione”. Evidenziando anche il danno patrimoniale per le “asfittiche casse” di palazzo Zanca su cui “grava ancora la scure del dissesto”.
Ferma restando la situazione degli assegnatari stessi, definiti “sgomenti”, poiché in attesa del trasferimento degli alloggi così da poterli riscattare, i due consiglieri si soffermano su un ulteriore aspetto: “Nonostante il passaggio di proprietà sia stato già formalizzato, ancora non sono stati completati i necessari adempimenti tecnici e amministrativi per la relativa presa in carico. Su tutto questo, Vaccarino e Gioveni chiedono lumi al sindaco. Renato Accorinti, al segretario generale, Antonio Le Donne, e agli assessori Sergio De Cola, Guido Signorino e Gaetano Cacciola, in quanto competenti rispettivamente per le Politiche della casa, Bilancio e Patrimonio.