“Sono trascorsi nove anni dall’ultima visita della Commissione antimafia, mi sembrava doveroso che il Parlamento tornasse ad occuparsi del fenomeno mafioso a Messina e Barcellona”. Non nasconde una punta d’orgoglio il giovane deputato messinese Francesco D’uva, eletto nella lista del Movimento 5 Stelle, che ha dato un impulso importante alla visita della commissione bicamerale.
“Bisogna sempre stare vigili – ha ribadito il deputato – ci è stata descritta una situazione che in parte non è una novità. Dal Dottore lo Forte, così come dal Questore, ci è stato rappresentata la presenza del fenomeno legato a clan “familistici”, che hanno impedito ad altri tipi di organizzazioni criminali di radicarsi in maniera forte sul territorio, come cosa nostra Catanese, Palermitana e ‘ndrangheta. In compenso ci sono i barcellonesi, che non entrano come “uomini d’onore” ma piuttosto come imprenditori, attraverso imprese mafiose. E su questo ci sono indagini in corso”.
Da approfondire anche il potere della massoneria che resta un capitolo aperto, e su cui la stessa commissione non si è voluta particolarmente sbilanciare.
“Particolarmente grave è la situazione della mafia sui Nebrodi – conclude D’uva – perchè è li che si sta cercando di supplire al vuoto di potere creato dalla carcerazione dei capi ai vertici delle famiglie barcellonesi”.