CLAN MESSINA: Marzullo (65’ Mancini), Oliva R., Libro, Zannghì, Tulumello, Longo (75’ Munafò), La Foresta, Galletta, Oliva F., Germanò, Burrascano (70’ Milone), Previti (65’ Interdonato), Saccà, Merlino 841’ Raffa), Pellegrino (70’ Rispoli). A disposizione Irrrera An. All. Capodici-Libro.
CUS CATANIA: Crocellà, Serra, Gualtieri, Mazzoleni, C. Leonardi, Giammario, Hliva, Spina, Boccia, Giu. Russo, Valenti, Toscano, Liotta, V. Leonardi, Agosta. A disposizione:
Jagic, Sudati, Mammana, Gia. Russo, Autelitano, Pagano, Mangione, Solano. All. Leonardi.
ARBITRO: Guerrieri di Ragusa.
IL Cus Catania conferma la sua leadership anche a Sperone violando il terreno del Clan Messina, proseguendo così il suo momento magico. Il quindici peloritano al cospetto di tanta superiorità non ha, comunque, demeritato se non per alcuni ingenui errori che hanno, in pratica, pianificato e spianato la strada del successo etneo. Sfruttare con cinismo gli errori altrui, rientra nei giochi di chi vuole volare in alto, ma il Clan ha puntualmente risposto con veemenza ed orgoglio uscendo a testa alta dalla dura contesa. Il finale di 21-35, con 3 e 5 mete per parte ed incamerando rispettivamente 0 e 5 punti in classifica, conferma ulteriormente la superiorità della capolista Cus Catania ma, al tempo stesso, che i peloritani Longo, La Foresta(nella foto), Zanghì e Milone, i firmatari dei punti, non hanno gettato la spugna.
Saverio Zappulla