Una giornata speciale per la storia di Forte Cavalli dove stamattina è stata inaugurata dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, la mostra “Le opere del genio militare sui monti Peloritani, tra il XIX e XX secolo, per la tutela e la salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico”.
Con la manifestazione inizia anche ufficialmente la stagione museale 2014/15.
L’evento, organizzato dall’associazione “Comunità Zancle” – con il patrocinio dell’Ars – in collaborazione con l’Ispettorato dipartimentale delle Foreste e l’Azienda foreste demaniali di Messina, il Comando Regione militare sud di Palermo e la “Brigata Aosta”, ha visto la partecipazione tra gli altri del Prefetto Trotta, dell’arch. Gustavo Lampi dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, dell’arch. Giuseppe Aveni Dirigente provinciale dell’Azienda Foreste Demaniali e del prof. Vincenzo Caruso Direttore del Museo Storico di Forte Cavalli.
Forte Cavalli, originariamente denominato Batteria Monte Gallo e intitolato successivamente al generale piemontese Giovanni Cavalli, è una delle 22 batterie facenti parte del sistema difensivo dello Stretto di Messina, realizzato dallo Stato maggiore dell’esercito tra il 1884 e il 1914, con lo scopo di difendere una parte del territorio meridionale. La fortezza, capace di resistere al terremoto del 1908 e alle due guerre mondiali, una volta dismessa dalla Marina militare nel 1954, è stata sottoposta ad un lungo periodo di abbandono e di degrado. Dopo essere stato dichiarato bene storico-artistico, il Forte è stato recuperato, reso fruibile e restituito alla collettività dall’associazione “Comunità Zancle”, che lo ha ottenuto in concessione demaniale nel 2000. Oggi è sede del museo storico della fortificazione permanente dello stretto di Messina.