Sarà una nuova sezione della Corte d’Apello di Catania ad emettere una nuova sentenza sul Caso Messina. Così hanno deciso i giudici della seconda sezione della Corte di Cassazione, annullando, con rinvio, la sentenza d’appello del cosiddetto “processo Lembo”,più conosciuto come “Caso Messina”.
Al centro del processo, scaturito dalla denuncia dell’avvocato messinese Ugo Colonna, la gestione del boss pentito Luigi Sparacio, che portò sul banco degli imputati anche due magistrati del Tribunale messinese: l’ex sostituto procuratore nazionale antimafia Giovanni Lembo e l’ex magistrato Marcello Mondello.
Per questo motivo la competenza territoriale per lo svolgimento delle indagini e dello stesso processo passò alla procura e al Tribunale di Catania.
Era il 1997 quando Colonna denunciò collusioni giudiziarie nella gestione del pentito Luigi Sparacio, finalizzate a coprire le modalità con le quali per anni erano stati favoriti i massimi esponenti dei gruppi mafiosi peloritani.
Dopo le condanne di primo grado, nel 2013 la sentenza della Corte d’appello catanese ha confermato le condanne nei confronti del falso pentito Luigi Sparacio (6 anni e 4 mesi) e dell’ex magistrato Marcello Mondello (7 anni). Ha assolto l’ex maresciallo dei carabinieri, Antonio Princi (imputato di calunnia nei confronti dell’avv. Colonna e del collaboratore Paratore), ed è stata dichiarata la prescrizione nei confronti dell’imputato eccellente, l’ex sostituto procuratore nazionale antimafia Giovanni Lembo, perché è stata ritenuta insussistente l’aggravante mafiosa applicata dal Tribunale.
Ma la Procura Generale, gli imputati (tranne, ovvio, l’assolto Princi) e lo stesso avvocato Colonna fecero appello in Cassazione. Un anno dopo, il verdetto della Suprema Corte: rinvio ad una nuova sezione della Corte d’Appello di Catania per nuova sentenza.