Luigi Silvestri, giovane di qualità della rosa giallorossa, quest’anno costretto al sacrificio dovendo giocare in ruolo non suo, ovvero il terzino di sinistra (nell’ultima gara anche a destra), essendo lui un centrale, seppur abile con entrambi i piedi. Un adattamento che gli costa fatica, ed è lui stesso a confermarlo: “mi trovo meglio da centrale perché è il mio ruolo naturale, ma per questione di necessità e grazie alla mia duttilità, quando il mister chiama io rispondo presente. Il mister mi ha detto solo di essere me stesso, senza spingere o fare chissà che, ma sfruttando solo la mia cattiveria agonistica ed il mio carattere in campo”. Nelle ultime tre partite sono arrivati i risultati, sebbene il gioco, specie nei secondi tempi, continui a latitare parecchio; eppure qualcosa è cambiato dopo il brutto momento iniziale: “Abbiamo acquisito sicurezza in noi stessi, sapevamo di essere un buon gruppo e di avere qualità, dovevamo solo togliere quella paura che ci frenava. La fortuna è stata dalla nostra parte come non lo era stato nella prima parte della stagione. All’inizio del campionato chi tirava indirizzava il pallone all’incrocio, sabato la fortuna ha aiutato noi”.
Sul Melfi, prossimo avversario, il difensore palermitano si esprime così: “L’unica squadra che l’anno scorso ci batté nel girone di ritorno fu il Melfi, oltre all’Arzanese, ci aspettavano tutti dietro la linea della palla e poi segnarono su una ripartenza. Quest’anno è una squadra giovane con più qualità rispetto all’anno scorso, ma andiamo li a giocarcela come facciamo sempre”.