Avviso di sfratto per morosità incolpevole a una famiglia già sgomberata qualche anno fa dal campo Rom. Una famiglia che, diversamente dalla maggior parte delle altre, non è stata inserita in un progetto di autocostruzione in un villaggio della città di Messina. “Questa famiglia – denuncia l’Associazione iquilini e abitanti (Asia) – nonostante la presenza di una bambina disabile, è stata oggetto di una speculazione economica tra un ente religioso e un privato”.
Si tratterebbe, secondo l’associazione che opera in sinergia con la Usb, di “un contratto dilocazione tra il privato e la famiglia Rom, mediante il quale l’ente religioso si impegnava a pagare 1.100 euro al mese per un tempo determinato, con l’accordo che, allo scadere del termine stabilito, la famiglia Rom avrebbe in completa autonomia e indipendenza pagato l’affitto”.
Asia fa rilevare che “era prevedibile, quanto scontato che la famiglia, non avendo reddito, non avrebbe potuto sostenere un peso economico così pesante, ed era anche prevedibile che la famiglia avrebbe poco dopo subito uno sfratto”.
Oggi, 22 ottobre, la famiglia Rom “ha subito il terzo accesso di sfratto esecutivo forzato”, ma grazie alla trattativa dei militanti di Asia Usb “la famiglia morosa incolpevole è riuscita ad avere un rinvio al 21 novembre prossimo, essendo la stessa beneficiaria del decreto del ministero delle Infrastrutture, articolo 6, comma 5, legge 124/13, che prevede la graduazione della forza pubblica e l’accompagnamento sociale da casa a casa ad opera del Comune”.
Asia Usb considera, “l’inadempimento del Comune, fonte di gravissimi danni per i conduttori incolpevolmente sottoposti ai rinvii di sfratto che certamente non risolvono il disagio abitativo, ma lo tamponano semplicemente, motivo per cui invita l’Amministrazione comunale a porre in essere, con l’urgenza che il caso richiede, le necessarie ed opportune iniziative finalizzate alla concessione dei benefici in favore degli aventi diritto cosi come prevede l’articolo 6 comma 5 legge 124/13 sullla morosità incolpevole”.
“Poiché – conclude Asia – l’attuazione del decreto in oggetto non richiede, per la sua materiale esecuzione, l’emanazione di ulteriori regolamenti comunali con graduatorie e punteggi che andrebbero soltanto ad alimentare guerre tra poveri e gare a chi è più disperato dell’altro, riteniamo il ritardo dell’Amministrazione inutile, grave e pericoloso”.