Marco Gaeta, sensazione, sarà più che un rimpiazzo nel futuro prossimo del Messina. In odor di tesseramento da diverse settimane, l’ex Teramo ha dimostrato sul campo, fino a questo momento solo quello di allenamento, di poter fare al caso dei giallorossi, come alternativa più al lungo degente Bjelanovic che al monumento Corona. Contro il CDM in amichevole quattro reti, sabato contro la Vigor Lamezia subito l’esordio ufficiale in maglia biancoscudata. Eppure l’arrivo in città del giovane attaccante è seguito ad un’estate molto travagliata: “Questa estate ho vissuto una situazione un po’ particolare, ho finito il contratto con il Milan a giugno, ero in vacanza ed il mio procuratore mi ha detto che andavamo a Losanna; poi però è saltata la trattativa, dovevo andare a Viareggio ma poi la società è fallita, mi sono allenato con l’Equipe Salerno, poi sono stato in Olanda a settembre per 25 giorni e poi il Messina. Il mio procuratore ha messo un po’ la pulce al direttore, poi a campionato in corso il mister ha voluto vedermi”.
Tornare in campo dopo cinque mesi è stato particolarmente emozionante: “E’ stata bella la tensione prima della partita, oltre ai 10-15 minuti sul campo”. A Teramo il giocatore non ha trovato troppo spazio: “Mi sono dato molto da fare a Teramo, non ho raccolto quello che speravo di raccogliere, ma delle 22 presenze io ho fatto molti spezzoni e forse il fatto di non essermi sbloccato subito mi ha condizionato psicologicamente e quindi mi sono sbloccato solo ad Aprile”. In attacco molta concorrenza e un Corona in più: “Io mi alleno al meglio e su questo mi concentro. Il resto è una scelta del mister, io posso giocare sia al centro che a sinistra, con i piedi me la cavo bene, mi piace attaccare l’area. Corona protegge la palla divinamente, non la perde mai”. La giovane età potrebbe giovargli in ottica età media ma il calciatore non si sbilancia: “Non so, una domanda da girare al mister. Fosse per me giocherei sempre, ma purtroppo non faccio io la formazione. La priorità di un giocatore è quella di allenarsi al meglio e farsi trovare pronto”.
Se c’è qualcuno a cui si ispira non è un calciatore italiano: “Mi ispiro a Benzemà, con le dovute proporzioni”. Gaeta è arrivato in un momento piuttosto particolare della stagione giallorossa, ma l’impressione è stata fin da subito positiva: “Ho trovato un gruppo unito, non ho avuto nessun tipo di problema, sono stato accolto bene”.