Tanta umiltà, un po’ di soldi in saccoccia e una smisurata passione per il poker, che da qualche anno gli ha decisamente cambiato la vita, consacrandolo nell’olimpo del Texas Holdem italiano: è il ritratto del giovane messinese Eros Nastasi, passato in sei anni da essere una promessa del poker nostrano a diventare una certezza nello scenario professionistico internazionale, a soli 24 anni.
E’ con grande modestia ed un pizzico di sano orgoglio che Eros ci racconta la scalata al successo: “Tutto iniziò a 18 anni, quando in una nota saletta messinese mi divertivo a giocare mettendo sul piatto 5 o 10 euro; dopo le prime vittorie e un po’ di guadagni, feci la mia prima trasferta a Nuova Gorica. Dalle salette cittadine e i tornei on line al primo torneo in un casinò, conobbi un altro mondo. A 19 anni ottenni un risultato importante a Campione, dove arrivai al tavolo finale e mi piazzai settimo; si trattava di un torneo da 8000 franchi”. La svolta arriva però a 20 anni, quando sempre a Campione il giovane messinese conquista il titolo italiano, stabilendo il record di vincitore più giovane: “L’IPT, Italian Poker Tort, la più grossa manifestazione pokeristica italiana, fui il primo a vincerlo a vent’anni, aggiudicandomi 215.000 euro. Da quel momento il poker divenne il centro della mia vita, trasformandosi nella mia professione. Cominciai a prendere la mia passione sul serio essendo diventata anche il mio lavoro, studiando tutti i segreti del gioco, dalle strategie ai movimenti dei giocatori”. A 21 anni la partecipazione all’EPT (European Poker Tour) e l’ottimo piazzamento finale, terzo al tavolo, che gli vale un contratto di sponsorizzazione con la nota Planet Win 365, legame biennale in scadenza a Dicembre 2014, con l’augurio che l’azienda possa continuare a puntare ancora su di lui; quindi la partecipazione al WPT (World Poker Tour) ma soprattutto, da due anni a questa parte, alle prestigiose WSOP, Word Series of Poker, nella cornice da sogno di Las Vegas.
Nel 2014 non sono mancati i risultati eccellenti: 2 tavoli finali all’IPT e il sogno da 1.240.000 euro sfiorato all’EPT-Grand Final-Montecarlo; giovedì sarà impegnato nell’EPT di Nuova Gorica, a novembre nel FreeRoll di Malta (100k PlanetWin365) e a Dicembre all’EPT di Praga.
Soldi, fama e successo non hanno cambiato Eros che mai avrebbe immaginato di raggiungere certe vette: “Era un mondo che sembrava tanto lontano e mai avrei potuto immaginare di entrare a farvi parte. Certi tavoli io li guardavo in Tv, oggi magari mi siedo io. Ma sono un ragazzo normale – assicura- e l’unica presunzione che ho è relativa al mio lavoro. In soli sei anni ho costruito ciò che altri non riuscirebbero a costruire neanche in tre vite, ma per me non ho fatto ancora nulla. Voglio vincere tutto”. Eppure la strada non è stata semplice, specialmente all’inizio: “Avevo tutti contro, dalla famiglia agli amici. Poi cominciando a vincere qualcosa è cambiato”.
Guai a chiamarlo gioco d’azzardo, per Eros Nastasi il poker è uno sport a tutti gli effetti: “In Italia non è riconosciuto solo perché non rientra nelle tabelle da tassare. Senza di esso potrei morire. Non è un gioco d’azzardo, questo è solo un pregiudizio. La gente non sa ancora cosa sia e spesso viene associato ad un’attività dannosa per le famiglie e i giovani ragazzi. Il poker è un gioco di abilità, anche di fortuna, è un mettersi in gioco continuo che richiede rischio e quindi tanto coraggio. Ammetto che spesso mi trovo in difficoltà nello spiegare agli altri che questo è il mio mestiere”. A chi, come lui, sogna di diventare un campione, ecco i suoi consigli: “Ambizione, umiltà, voglia di fare. Bisogna sfruttare una dote che spesso non si sa neanche di possedere. Ci vuole anche tanto sacrificio, io sto anche 15-18 ore davanti al computer. Mi sento però di dire che non bisogna fare, economicamente parlando, il passo più lungo della gamba”.
Il suo futuro Eros Nastasi lo immagina così: “Come sempre tutte le cose belle possono finire. Per i prossimi dieci anni il poker farà parte della mia vita, ma anche qui la crisi mondiale si fa sentire. La gente non gioca più così facilmente certe cifre. I soldi che guadagno li investirò per costruire il mio avvenire, nel frattempo mi godo il mio momento. Ho anche una scuola on line in cui insegno a giocare e quando serve finanzio i miei allievi”.
Ad maiora Eros!