Tolti i sigilli alla Napi Service, una delle società fornitrici degli enti al centro dell’inchiesta sulla formazione, Ancol, Aram e Lumen.Il tribunale del Riesame di Messina ha infatti annullato il decreto di sequestro disposto dal Gip nei confronti di alcuni dei beni degli indagati nel processo nato dall’inchiesta sui “Corsi d’oro” della Formazione, accogliendo i ricorsi degli avvocati. In particolare con tre distinti provvedimenti il Tribunale del Riesame ha accolto i ricorsi degli indagati Giuseppina Pozzi e Natale Lo Presti, assistiti dall’avvocato Bonaventura Candido e della Napi Service Srl, assistita dall’avvocato Elena Florio. I giudici hanno annullato il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip il 22 settembre scorso disponendo la restituzione di tutti gli immobili.
Il Riesame ha poi annullato totalmente il provvedimento che congelava i beni di Chiarà Schiró, moglie del deputato del Pd Francantonio Genovese, e il sequestro della Caleservice.
Ridimensionato, invece, il sequestro disposto per il deputato Ars Franco Rinaldi e per la cognata Giovanna Schiró, che non potrà andare oltre i circa 3 mila euro.
Infine, ridotto a circa 130 mila euro il sequestro disposto per Roberto Giunta.