“Totale condivisione con l’operato della Giunta in occasione della delibera finalizzata a scongiurare il licenziamento di decine di lavoratori e la loro stabilizzazione in altre società partecipate”. A esprimersi sulla decisione, da parte dell’esecutivo del Comune di Messina, di far transitare il personale, è Cambiamo Messina dal Basso.
Il movimento che sostiene il sindaco, Renato Accorinti, condivide che “senza oneri aggiuntivi, l’amministrazione è in condizione di coprire servizi altrimenti scoperti, fruendo di professionalità già in parte formate”. “La formazione e l’espansione del precariato nella pubblica amministrazione – ricordano i vertici di Cmdb – non è dovuto a una scelta soggettiva dei lavoratori, ma al blocco delle assunzioni e dei concorsi a partire dagli anni ’80. Per poter operare il turn over dei lavoratori che se ne andavano, garantire i servizi richiesti da un tessuto sociale sempre più complesso, impedire l’esplosione del dramma della disoccupazione giovanile, il legislatore nazionale aprì le maglie del precariato. Dietro questa scelta, connessa ai processi di esternalizzazione, vi era la volontà politica di avere un bacino dei lavoratori con redditi ridotti e diritti più che dimezzati, sempre appesi al filo del ricatto del rinnovo dei contratti”.
Cmdb intende anche fare chiarezza sulla mobilità interaziendale stabilita dal provvedimento: “I trasferimenti del personale verso aziende che attualmente presentano lavoratori in esubero non sono indiscriminati e quindi sensibili di critica, ma circoscritti alle aree di competenza e volti a limitare l’esternalizzazione dei servizi. Così ad esempio, come sottolineato in delibera, i dipendenti della Feluca Spa che secondo quanto si evince dal piano di riequilibrio pluriennale sono stati adibiti in via sperimentale al servizio di gestione ed efficientizzazione delle banche dati dell’ufficio Tributi e delle Politiche della Casa, hanno comportato l’ottenimento di ‘risultati molto rilevanti e significativi conseguiti in termini di maggiore accentramento tributario quantificato in circa 2 milioni di euro’. Si tratta dunque, di un provvedimento che coniuga un processo di ottimizzazione dei servizi verso cui è volta dal primo momento la politica messa in atto dall’attuale amministrazione, ai diritti dei tanti lavoratori precarizzati da passate e presenti scellerate scelte politiche dei governi nazionali, che verranno adesso valutati in base a requisiti oggettivi, in vista di una ricollocazione consona”.
Cmdb manifesta piena solidarietà ai lavoratori precari, “ingiustamente messi da qualcuno sul banco degli imputati rispetto a una condizione in cui invece hanno il ruolo delle vittime. Non è certo colpa dei precari o della loro stabilizzazione, se in questo Paese vi è una disoccupazione crescente e si allarga sempre più il divario tra una élite di privilegiati sempre più ricchi e una massa di diseredati sempre più poveri, condizione nella quale vanno precipitando anche i ceti medi. Concludiamo infine in piena sintonia con le parole del vice-sindaco, Guido Signorino: I sistemi si devono spazzare via, le persone si devono (per quanto possibile, per quanto legittimo) salvare”.